La Russia ha intensificato i suoi sforzi per spingere la propaganda e diffondere messaggi contro l’Ucraina negli Stati Uniti e in tutto l’Occidente. Per nascondere il suo coinvolgimento e gli sforzi delle sue agenzie di intelligence nei tentativi di manipolazione dell’opinione pubblica, il Cremlino si avvale anche di tecniche sofisticate. Lo rivela un report degli 007 Usa che è stato recentemente declassificato, i cui dettagli sono stati riportati dal New York Times. Si tratta di un “lavoro” iniziato prima delle elezioni americane del 2016, fase in cui i servizi segreti russi si sono concentrati su metodi per avere effetti a breve termine, come esacerbare le tensioni negli Stati Uniti tramite post sui social media. Inoltre, il report Usa spiega come i servizi segreti russi, in particolare il servizio di sicurezza federale (FSB), hanno usato segretamente alleati all’interno di organizzazioni all’apparenza indipendenti per diffondere la propaganda e coltivare legami con leader in ascesa.



Stando a quanto riportato da Nyt, le operazioni di influenza russa potrebbero aver subito un duro colpo in seguito all’ammutinamento di Prigozhin contro i vertici militari russi e alla successiva morte. Infatti, Prigozhin, oltre a gestire il gruppo Wagner, ha fondato e finanziato la Internet Research Agency. L’organizzazione, che è stata sciolta il mese scorso, era stata coinvolta nella gestione di una delle più importanti troll farm che hanno sostenuto la candidatura di Donald J. Trump durante le elezioni del 2016 contro Hillary Clinton.



REPORT 007: “ALLEATI IDEOLOGICI” E COOPTATI IN OCCIDENTE

Le informazioni diffuse dagli Stati Uniti dimostrerebbero come le operazioni della Russia siano più profonde rispetto agli sforzi per seminare dissenso su Internet. Infatti, le operazioni di influenza si concentrano sullo sviluppo di una rete di giovani leader che il Cremlino spera possano sostenere la Russia o diffondere messaggi a favore della Russia nei loro Paesi d’origine. Una strategia non diversa da quella che aveva l’agenzia di spionaggio dell’Unione Sovietica per sviluppare “alleati ideologici” e informatori in tutto il mondo. Un funzionario Usa, che ha parlato al Nyt a condizione di anonimato, ha riferito di un gruppo di cosiddetti cooptati, che sostengono di agire in modo indipendente ma che in realtà sono stati usati da agenti dell’intelligence russa per condurre operazioni di influenza contro gli Stati Uniti.



Il materiale recentemente pubblicato si concentra su quattro russi che hanno lavorato con l’intelligence russa, tra cui Natalia Burlinova, citata in un atto d’accusa del Dipartimento di Giustizia Usa reso pubblico quest’anno. Secondo l’accusa, Burlinova avrebbe provato reclutato cittadini Usa provenienti da istituzioni accademiche per farli partecipare all’organizzazione non governativa da lei fondata, Creative Diplomacy. L’organizzazione, che si presenta come un programma di diplomazia pubblica per aspiranti leader per facilitare il dialogo con la Russia, sostiene che 80 persone provenienti da diversi Paesi hanno partecipato al programma. Dopo l’incriminazione di giugno, il Dipartimento del Tesoro Usa ha sanzionato due ufficiali dell’FBI, tra cui Yegor Sergeyevich Popov, che supervisionava il lavoro della Burlinova e le forniva un elenco di cittadini statunitensi da avvicinare.

REPORT 007: CHI SONO GLI ALTRI TRE RUSSI COINVOLTI

Dal report degli 007 Usa declassificato emerge che l’FSB ha contribuito a finanziare Creative Diplomacy e sperava che i “futuri influencer occidentali” reclutati si trasformassero in sostenitori del Cremlino. Inoltre, cita altre tre persone: Andrey Stepanenko, che ha lavorato per l’FSB dal 2014 al 2019, Maksim Grigoryev, direttore della Fondazione per lo Studio della Democrazia, che avrebbe diffuso narrazioni anti-Ucraina per conto del Cremlino, e Anton Tsvetkov, capo dell’Officers of Russia. Quest’ultimo, su indicazione dell’intelligence russa, avrebbe organizzato proteste a Mosca, tra cui una davanti all’ambasciata Usa.

Ad esempio, avrebbe anche organizzato proteste contro il Bard College di New York e la sua collaborazione con un college di San Pietroburgo. Azioni che hanno portato alla messa al bando della scuola di New York in Russia da parte del Cremlino, che temeva l’influenza occidentale sulle università russe. Da allora, secondo l’analisi dell’intelligence, Tsvetkov ha organizzato proteste anti-Ucraina per tutto il 2022 davanti a varie ambasciate occidentali in Russia.