Libero vs Report, atto secondo: dopo le inchieste dello scorso novembre atte a smontare una dopo l’altra le accuse lanciate dal settimanale del Gruppo GEDI contro il Cardinal Angelo Becciu, l’editoriale di Renato Farina oggi torna a tuonare contro il programma di Sigfrido Ranucci dopo il recente reportage sul “caso Becciu” (Palazzo di Londra ma non solo, ndr). Secondo l’impianto di Report, il Cardinale tolto da ogni incarico per le inchieste degli ultimi mesi sarebbero non solo un “ladro” ma anche un “persecutore” della famiglia di Aldo Moro:
scrive Farina, «Il cardinale Angelo Becciu è un maramaldo, fa sapere Rai Tre alle ore 22 di lunedì scorso su Report di Sigfrido Ranucci, che si professerà, alla fine della puntata intitolata “Lo sterco del diavolo”, credente addolorato. Indovina chi è Belzebù? Ovvio. Degno rimpiazzo di Giulio Andreotti, per finirne l’opera di omicida di Aldo Moro, è proprio il potente ecclesiastico. È lui che ha ucciso un uomo morto, torturandone con crudeltà, da bandito barbaricino, la figlia maggiore, Maria Fida». In primo luogo Report ospita la denuncia del postulatore della causa di Beatificazione del politico DC il quale avrebbe ricevuto richieste con tangenti da 80mila euro per perché «la Congregazione della Cause dei Santi rendesse più rapida la procedura. Avendo rifiutato l’hanno cacciato».
LE FALSITÀ DI REPORT SUL CARDINAL BECCIU
A parte che il Vaticano ha subito replicato che la causa nemmeno è esistente al momento, ma per Libero il problema è un altro ancora: secondo Report quel tentativo di corruzione sarebbe stata ad opera del Cardinal Becciu nel 2018. «Constata che Becciu era stato promosso in quel periodo a prefetto di quel dicastero… Dunque Mottola (l’autore del servizio di Report, ndr) alza la palla e il postulatore Nicola Giampaolo schiaccia, “A nome di Becciu, sì”». Per Report il dato è assodato, ma ad esempio Becciu ha assunto l’incarico come Prefetto delle Cause dei Santi dopo le presunte richieste di tangenti al postulatore. Ma la storia prosegue, ci riaffacciamo sempre alla ricostruzione di Libero: viene riportata la trascrizione letterale del dialogo avuto dal giornalista di Rai 3 e la figlia di Aldo Moro, Maria Frida in merito alla lettera di risposta che Becciu le avrebbe scritto in merito alle presunte torbide manovre attorno alla beatificazione del padre: viene definita una lettera «volgare, mostruosa, mi dà della pazza», mentre di contro Papa Francesco l’ha invitata in Vaticano dandole ascolto e facendole capire che «sapeva tutto dell’intera vicenda Becciu». Ora, Famiglia Cristiana ha rivelato quella lettera ed è tutt’altro che volgare o offensiva: «Scrive che “la Causa non è mai arrivata in Congregazione, e che comunque “non posso non deplorare quanto da Lei denunciato”. Conclude: “Le assicuro la mia preghiera in questo momento di dura prova”». Secondo Farina le falsità di Report sono diverse e partono da un anteposto importante, ovvero la visita fatta il Giovedì Santo da Papa Francesco presso l’abitazione del Cardinale Becciu: «quella visita e concelebrazione della messa […] è stata troppo per chi aveva considerato il piccolo prete sardo come un “morto che cammina” secondo la definizione americana di chi aspetta l’esecuzione capitale. Bisognava invertirne il segno. Ribaltare un gesto di amicizia del Pontefice e di gioia filiale del suo antico collaboratore». In conclusione, la replica di Libero a Report si fonda sull’assunto di questo “killeraggio” tentato contro Becciu: «Se le accuse peraltro mai formalizzate contro l’ex numero tre della gerarchia cattolica si erano frantumate, occorreva dipingerlo come un criminale sistematico, uno che vende le aureole dei santi e che tormenta chi rifiuta di pagare. Simonia infame».