La Dia ha perquisito la redazione di Report “su mandato della Procura di Caltanissetta”. Sono stati effettuati dei controlli presso l’abitazione dell’inviato di Report Paolo Mondani e nella stessa redazione di Report dopo l’inchiesta sulla strage di Capaci. A darne notizia è prima lo stesso Sigfrido Ranucci, padrone di casa nella trasmissione, e poi la Rai stessa con un comunicato.
“Il motivo sarebbe quello di sequestrare atti riguardanti l’inchiesta di ieri sera sulla strage di Capaci nella quale si evidenziava la presenza di Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia nazionale, sul luogo dell’attentato di Capaci. Gli investigatori cercano atti e testimonianze su telefonini e Pc” ha spiegato Ranucci, come riporta l’Adnkronos. L’atto non è piaciuto al presidente della Commissione nazionale antimafia Nicola Morra. Come commentato “Questo è…. E non va bene”. Parole emblematiche che mettono ben in evidenza la sua reazione alla perquisizione della Dia.
Strage di Capaci, la Dia nella redazione di Report
Dopo la decisione della Dia di perquisire la redazione di Report, il procuratore di Caltanissetta, Salvatore De Luca, ha spiegato che l’inchiesta mira a verificare il contenuto della trasmissione. La perquisizione nei confronti di “un giornalista che non è indagato”, mira proprio a “verificare la genuinità delle fonti”. “La perquisizione non riguarda in alcun modo l’attività di informazione svolta dal giornalista, benché la stessa sia presumibilmente susseguente ad una macroscopica fuga di notizie, riguardante gli atti posti in essere da altro ufficio giudiziario” ha proseguito il procuratore De Luca.
Oltre all’abitazione dell’inviato Paolo Mondani, la Dia ha perquisito anche la stessa redazione di Report. Lo scopo è appunto quello di capire da dove provengano le fonti dell’inchiesta sulla strage di Capaci e accertarsi che siano realistiche e veritiere. Il giornalista non è indagato e dunque non dovrebbero esserci ripercussioni legali.