In una nota riservata del Ministero della Salute sono indicate con precisione le quantità di vaccino prenotate, i prezzi per dose e la spesa totale stimata. A pubblicarla è Report, che la rivela in esclusiva. Il documento risale al 24 agosto 2020 e porta la firma di Giuseppe Ruocco, segretario generale del Ministero della Salute. È l’uomo che ha rappresentato il nostro Paese in Europa nei negoziati coi big pharma. Dall’analisi del documento si evince anche quanto ci stanno costando davvero i vaccini. Solo quest’anno circa 1,5 miliardi di euro, se gli ordini indicati saranno ovviamente confermati. Ma questa cifra, spiega la trasmissione di Rai 3, è destinata a crescere, anche perché rispetto alla tabella indicata nella nota riservata e stilata all’epoca, la Commissione Ue ha firmato altri due contratti con Pfizer e Moderna, mentre è saltato quello con Sanofi.



Trovano conferma i prezzi: si va dai 2,9 euro a dose per il vaccino di AstraZeneca ai quasi 19 euro per Moderna, che resta il più caro sul mercato. Costa invece 15,5 euro a dose quello di Pfizer-BioNTech, 9 euro quello di Curevac che però non è stato ancora approvato dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema), mentre 8,35 è il costo del vaccino di Johnson & Johnson.



VACCINI, PREZZI E DOMANDE NELLA NOTA RISERVATA

La nota riservata del Ministero della Salute spiegava che l’Europa aveva scelto di includere nel suo paniere di vaccini tutte e tre le tecnologie differenti, così da tutelarsi riguardo la loro efficacia. A posteriori non è stata una scelta vincente quella di puntare soprattutto sui vaccini a vettore virale, come AstraZeneca e Johnson & Johnson, che da soli rappresentano 800 milioni di euro sul totale di un miliardo e mezzo, a causa delle difficoltà incontrate e delle restrizioni che sono state poste nel loro impiego. Ma appunto non era prevedibile. Il segretario Giuseppe Ruocco ha concluso il documento però ponendo una serie di questioni urgenti al governo che all’epoca era in carica. Ad esempio, chiedeva di valutare la possibilità di acquistare altri vaccini con tecnologia diversa da quella di AstraZeneca, che era l’unico contratto sottoscritto in quel momento. Inoltre, chiedeva di prendere una decisione immediata nella ripartizione dei sieri in base alle differenti categorie prioritarie nella campagna vaccinale, nel caso in cui non ci fosse stata una disponibilità immediata per tutti.



“L’Italia deve procedere all’acquisizione di ulteriori vaccini? Se sì, deve essere preferita una diversa tecnologia rispetto a quella del vaccino già acquistato AZ? E quale preferenzialmente? Ove un vaccino non fosse sufficiente per la copertura di tutte le categorie prioritarie, come potrebbe accadere, come dovrebbe essere suddivisa la disponibilità acquisita (quali vaccini per operatori sanitari, quali per anziani“. Queste le domande del segretario generale del ministero della Salute.