Faustin Archange Touadera, presidente della Repubblica Centrafricana, un piccolo Stato al centro del continente con 6 milioni di abitanti e un livello elevato di povertà, in una intervista al Corriere della Sera, ha parlato del vertice con l’Italia che si terrà a breve presso la Comunità di San’Egidio, dove sette anni fa fu firmato un accordo di pace tra il Governo e 13 gruppi di ribelli. I rapporti tra il nostro Paese e il suo, allora, erano stretti. Adesso invece è la Russia a farsi spazio in quell’area e l’Occidente se ne è accorto forse troppo tardi.
“Abbiamo avuto dei momenti molto difficili e la Russia è stata l’unica ad accettare di difenderci. Nel 2016 le forze francesi se ne sono andate, così nel 2017 e nel 2020 quando abbiamo avuto delle difficoltà solo la Russia ha accettato di difendere la democrazia contro i gruppi armati”, ha ricordato Toudera. È da lì che sono iniziati i rapporti con Mosca. Le forze armate di Vladimir Putin nel 2020 lo hanno anche salvato da un golpe. Il presidente della Repubblica Centrafricana non ci sta però ad essere ritenuto un “ostaggio” del dittatore. “Noi teniamo alla nostra sovranità, vogliamo poter decidere quale cooperazione portare avanti. E nella cooperazione con i russi noi privilegiamo i nostri interessi“, ha precisato.
Repubblica Centrafricana, Touadera: “Non siamo ostaggio della Russia”. I rapporti con gli altri Paesi
Tra i Paesi con cui Faustin Archange Touadera vorrebbe stringere nuove collaborazioni c’è anche l’Italia. “Pensiamo alle infrastrutture, settore in cui ha molte competenze e di cui abbiamo molto bisogno: strade, edifici, alloggi. Il nostro Paese ha una vocazione agricola, ma è un’agricoltura di sussistenza: dobbiamo ammodernare i nostri metodi, meccanizzarli. Penso a uno scambio win win, vantaggioso per entrambe le parti”, ha spiegato.
Anche il settore minerario potrebbe essere tirato in gioco, anche se su quest’ultimo ha ormai messo le mani la Russia. “La cooperazione in questo campo è aperta a tutti i Paesi. Abbiamo un codice delle miniere che definisce le condizioni dei permessi di estrazione, il settore è liberalizzato, le regole sono uguali per tutti. Le imprese americane oggi hanno più permessi di tutti nelle nostre miniere: oro, diamante, cobalto, bauxite, minerali strategici”, ha chiarito il presidente della Repubblica Centrafricana.