Crisi della reputazione e social, se ne parla stamane a Uno Mattina con Daniele Chieffi, giornalista e docente: “Prima i giudizi accadevano in una dimensione spazio temporale limitata ora questa cosa è amplificata e potentissima dai social, questo fa si che tutto ciò che accade e viene detto diventa un problema globale e ciò tocca le persone singole, abbiamo una dimensione legata alla reputazione che altro non è se non il giudizio di una persona su qualcosa o qualcuno, nulla di nuovo, ma la differenza sta nel fatto che viviamo nell’infosfera, digitale e analogico sono intrecciate, ciò che accade in realtà entra nel web e viceversa”.



Federico Ferrazza di Wired aggiunge: “Può cambiare all’improvviso la reputazione, questo succede perchè c’è tanta comunicazione, ci sono più possibilità di esporsi e di fare più errori rispetto al passato. Nel caso di Chiara Ferragni e degli influencer in generale il tema è aumentato dal fatto che stiamo parlando di professionisti che basano tutto il loro business sulla reputazione, non hanno un prodotto da vendere, e aiutano altri a vendere i loro prodotti attraverso la fiducia dei follower verso di loro, il loro core business è proprio la reputazione”.



REPUTAZIONE, WEB E SOCIAL, IL CASO DEL DOCUMENTARIO DEI CAMPI FLEGREI

Negli scorsi giorni ha fatto scalpore il documentario svizzero sui Campi Flegrei, circa uno scenario apocalittico che avrebbe ingenerato paura nei potenziali turisti stranieri: “Noi grazie al web giudichiamo tutto ciò che vediamo, ma non andiamo in profondità – precisa Chieffi – quel documentario ha creato una sensazione di paura che non può essere gestita dall’informazione, tutto ciò che vediamo ci rimane negli occhi, la reputazione ha quindi valore anche per il territorio, il territorio deve la sua attrattività dalla reputazione che ha. Posti che hanno reputazione meno solida diventano meno attrattivi, la reputazione ha un valore enorme in senso ampio”.



Sull’intelligenza artificiale e i video fake, Ferrazza precisa: “Non bisogna vietarli ma bisogna imparare a difendersi, cercando di smascherare il contenuto. Bisogna cercare più fonti, non limitarsi al primo video o alla prima foto che appare”. In chiusura di servizio le parole di Chieffi: “Dobbiamo essere consapevoli che ciò che facciamo sulla rete può avere un impatto importante”.