Dallo scorso 15 marzo, Milano e l’intera Lombardia sono tornati – come gran parte dell’Italia – ad essere in zona rossa. Cambiano quindi le regole per tutti i cittadini con le restrizioni che ormai da oltre un anno conosciamo bene. La principale ha a che fare con le limitazioni legate ai movimenti: è possibile uscire di casa solo per motivi di lavoro, salute o in caso di necessità. Scuole, ristoranti e molte altre attività commerciali restano invece chiusi. In zona rossa si intensifica ulteriormente anche il divieto di assembramento. Alcuni esperti hanno addirittura proposto di aumentare ad oltre un metro la distanza di sicurezza per via delle varianti che continuano a preoccupare.
Eppure, non tutti i cittadini starebbero rispettando le regole al fine di ridurre il rischio contagio. Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale di Milano della Lega, e Stefano Pavesi, consigliere leghista del Municipio 8 hanno denunciato una situazione alquanto controversa. Stando a quanto riferisce Il Giornale i due leghisti hanno denunciato ciò che accade in via Sabatino Lopez, periferia di Milano: “Forse ci è sfuggito qualcosa, ma via Lopez, e precisamente l’area attorno alla moschea abusiva all’interno dell’ex panetteria, non è zona rossa come il resto della città? A giudicare dagli assembramenti di musulmani sui marciapiedi sembrerebbe di no”, tuonano.
RESSA ALLA MOSCHEA ABUSIVA A MILANO: LEGA NE CHIEDE LA CHIUSURA
I due esponenti della Lega hanno evidenziato ciò che accade all’esterno della moschea abusiva a Milano, aperta nonostante le limitazioni imposte in zona rossa a causa del Covid. “È assurdo, è inconcepibile che il Comune non faccia rispettare le leggi, in questo caso quella regionale sui luoghi di culto, a maggior ragione in una situazione di pandemia come quella che stiamo attraversando”, ha spiegato Silvia Sardone che si domanda “Perché i musulmani sono liberi di radunarsi violando palesemente le norme anti-covid mentre cittadini e commercianti devono rimanere in casa o tenere chiusi i propri locali con evidenti danni sociali ed economici?”. A tal fine la Sardone ha chiesto interventi decisivi ma soprattutto tempestivi direttamente al sindaco Sala: “Questa moschea è abusiva e va chiusa: il sindaco Sala si faccia sentire, mandi la polizia locale a fare un’ispezione e poi proceda di conseguenza. Per cominciare basterebbe anche intervenire il venerdì, giorno di preghiera, per sanzionare tutti coloro che non rispettano le regole, a partire dal distanziamento sociale”, ha proseguito. Al momento da parte del primo cittadino non sarebbe ancora giunta una risposta certa su una questione ormai annosa che si protrae da tempo.