Un gruppo bipartisan di legislatori in Usa ha chiesto alla Reuters di confessare se i suoi giornalisti fossero a conoscenza dell’attentato terroristico di Hamas del 7 ottobre scorso contro Israele. In una lettera, 13 legislatori fanno pressione su Paul Pascobert, presidente dell’agenzia di stampa britannica, in merito alle accuse di un giornalista, apparso “integrato” con i terroristi e di essere a conoscenza dell’attacco pianificato, ma di non aver detto nulla. Nella missiva si fa notare che l’attacco era «ben documentato quel giorno, anche da giornalisti associati a Reuters News».
Nella lettera, inviata da Mike Lawler, repubblicano di New York, si legge anche: «Scriviamo oggi per sollevare preoccupazioni sulle implicazioni di questo contenuto, in particolare per sapere se i giornalisti della Reuters erano a conoscenza dell’attacco e se la vostra azienda era collegata ad Hamas». Un portavoce della Reuters, tramite i microfoni di Washington Times, «smentisce categoricamente di essere stata a conoscenza dell’attacco o di aver integrato giornalisti con Hamas o di averli accompagnati in altro modo il 7 ottobre».
ATTACCO HAMAS, LA REPLICA DI REUTERS AI LEGISLATORI USA
Il portavoce di Reuters aggiunge che i giornalisti non hanno avuto rapporti con Hamas, aggiungendo che l’azienda non ha trovato prove a sostegno dell’affermazione che i freelance si siano coordinati con i terroristi. Ma la lettera pone una serie di domande su come i giornalisti sapessero di essere svegli durante l’assalto del primo mattino e se avessero avuto contatti con Hamas prima o durante il raid. Honest Reporting ha anche chiesto perché diversi fotoreporter freelance che lavorano per CNN, New York Times, Reuters, Associated Press e altri organi d’informazione fossero sul posto per l’attacco così presto e se le organizzazioni giornalistiche avessero autorizzato la loro presenza sulla scena del brutale attacco che ha ucciso 1.400 persone in Israele.
Inoltre, è stato messo in evidenza il fotoreporter Hassan Eslaiah, il cui lavoro è stato pubblicato dall’AP e dalla CNN: il reportage includeva una foto in cui Eslaiah veniva baciato sulla guancia dal leader di Hamas Yahya Sinwar. Successivamente, entrambe le testate hanno tagliato i rapporti con Eslaiah. Anche se i giornalisti non sono stati nominati nella lettera, Reuters ha pubblicato le foto dell’attacco del 7 ottobre scattate da due fotografi, Mohammed Fayq Abu Mostafa e Yasser Qudih, che secondo Honest Reporting «si trovavano anch’essi al confine giusto in tempo per l’infiltrazione di Hamas». Honest Reporting ha poi chiarito di non aver accusato Reuters «di collusione, ma ha giustamente sollevato alcune serie questioni etiche riguardanti l’associazione degli organi di informazione con questi freelance».