Assoluzione: questa la sentenza del Tribunale dell’Aquila, oltre che quello di Teramo, nei confronti del gruppo Toto, accusato di non aver fatto adeguate manutenzioni sulle Autostrade A24 e A25. “Il fatto non sussiste”, la formula utilizzata dai giudici. E che chiama in causa anche il governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi, che aveva ingaggiato una battaglia contro il gruppo industriale abruzzese.



Come ricordato da La Verità, Draghi aveva deciso la revoca della concessione delle A24 e A25 alla società Strada dei Parchi della famiglia Toto facendo ricorso all’articolo 35 della legge del 2019 scritta dopo la caduta del Ponte Morandi, varata dall’ex premier Giuseppe Conte, che in teoria sarebbe dovuta servire contro Aspi. Legge mai utilizzata contro i Benetton, ma sì contro i Toto.



Stato rischia di sborsare 2 miliardi

Ma i due tribunali hanno smentito quanto sostenuto dal governo Draghi nel togliere la concessione alla famiglia Toto. Conferma anche dalla relazione dei commissari della società, successivamente finita in concordato preventivo per via dell’esproprio: nelle pagine, oltre a confermare che l’insolvenza fu determinata dalla revoca della concessione disposta per legge e in deroga a quanto stabilito dalla convenzione unica, si scopre per esempio, che «risulta difficile individuare un comportamento censurabile da parte di Strada dei Parchi, la cui crisi è imputabile ai “turbolenti” rapporti con l’ente concedente e, soprattutto, all’interruzione “brutale” della concessione autostradale determinata». Come evidenziato da La Verità, il governo Draghi è stato smentito su tutta la linea. L’accusa di mancata manutenzione era dunque da considerarsi infondata. E ora lo Stato rischia di sborsare parecchi soldi: secondo i commissari, la vicenda rischia di costare più di 2 miliardi di euro.

Leggi anche

Lotto e Superenalotto, i numeri vincenti/ Estrazioni e 10eLotto di oggi, Sabato 23 Novembre 2024