Mentre la politica e il Governo si infiamma sul caso Mes e Alitalia, il Movimento 5 Stelle torna a compattarsi attorno a Beppe Grillo che interviene per la seconda volta nel giro di pochi giorni sui temi “caldi” dell’azione di Governo. La concessione ad Autostrade «è stata assegnata a condizioni di favore senza eguali e ora è tempo di cambiare», sottolinea il fondatore M5s che annuncia assieme a Di Maio «non faremo un passo indietro sulla revoca ad Aspi» con in particolare il leader-Ministro degli Esteri che ricorda «tutto il Movimento 5 Stelle, da me a Beppe Grillo ad ogni singolo eletto e attivista, è determinato in questa battaglia». Nel posto apparso sul Blog delle Stelle, Di Maio rimarca in riferimento al crollo del Ponte Morandi «sono morte 43 persone, le loro famiglie ancora stanno piangendo. Chiedono giustizia. Noi gliela daremo, costi quel che costi». Il Premier Conte da Accra ribadisce che il procedimento amministrativo sulle concessioni è in arrivo, «Siamo in dirittura d’arrivo e non faremo sconti. Tutti quanti stiamo aspettando la fine di questo procedimento amministrativo. C’erano da fare tante valutazioni, sono emersi altri elementi di valutazione, un’attività istruttoria molto faticosa ma ormai siamo in dirittura d’arrivo e non faremo sconti. Tra poco gli italiani conosceranno l’esito di questo procedimento».
PD COL M5S VERSO REVOCA CONCESSIONI
Ora anche il Pd sta col M5s, non solo per “dovere” di Governo: sulla revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia dopo mesi di battaglie di Di Maio, Toninelli e oggi Patuanelli contro i vertici di Aspi (l’ad di Aspi Castellucci ricordiamo che si è dimesso lo scorso settembre, ndr) ora anche la pattuglia dem si dice insofferente alle tante, forse troppe, malcuranze della gestione di Autostrade per l’Italia su ponti, viadotti e strade del nostro Paese. Ancora pochi giorni e il Governo Conte-2 dovrà decidere cosa fare della concessione data ad Aspi anni fa: non solo il crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018 ma anche le recentissime difficoltà sull’A26 e sui monitoraggi di tanti ponti/viadotti definiti a rischio dalla Procura di Genova dopo l’inchiesta sui falsi report svolti tra Mit e Aspi negli scorsi anni; come riporta Repubblica, oltre a Patuanelli (M5s) anche la Ministra dei Trasporti De Micheli (Pd) durante l’incontro con il nuovo ad di Aspi Roberto Tomasi ha avanzato diverse criticità. Non solo, la proposta del Mit di abbassare le tariffe in autostrade e in alcuni tratti particolarmente a rischio renderli gratuiti ha visto il secco no dei vertici di Autostrade che preferiscono un contenzioso che non un risarcimento “simbolico” per le tante difficoltà fatte registrare ai cittadini e viaggiatori italiani.
REVOCA CONCESSIONE AUTOSTRADE: LA REPLICA DI ASPI
Per questo motivo la De Micheli e in generale l’intero Pd starebbe prendendo in ipotesi la revoca della concessione, come spinge da tempo il M5s: «La decisione sarà collegiale – ha detto il ministro delle Infrastrutture ieri in Senato -. Non voglio che tra qualche anno io, il premier, i ministri, lo Stato insomma debba rispondere di una decisione non ponderata». Intervistato stamani a Radio Anch’io su Rai Radio1 il Ministro degli Esteri Di Maio ha tirato le somme annunciando «Si va verso la revoca delle concessioni autostradali. Bisogna togliere a questi signori la concessione il prima possibile dopo che hanno preso i nostri soldi per i pedaggi senza fare la manutenzione delle strutture». In un’altra intervista, ma a Radio Capital su “Circo Massimo”, il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha aggiunto il “carico da novanta”, «C’è un’evidenza fattuale che non hanno fatto quello che dovevano fare. Gli investimenti sono fermi, i viadotti vengono chiusi, non è accettabile. Sulle concessioni autostradali c’è un procedimento in corso che si sta avviando a conclusione. Credo vada portato a termine nell’interesse generale del Paese». Dura e secca anche la replica di Aspi con le parole dell’ad Tomasi nell’intervista a La Stampa sempre di oggi: «tutti i viadotti della rete autostradale gestita da noi sono sicuri, lo garantisco, ma reagiremo a ogni segnalazione di criticità. E le dichiarazioni rese dall’ex capo delle manutenzioni di Autostrade non trovano riscontro nei nostri manuali». In merito alle difficoltà sull’A26, Tomasi spiega che bisogna gestire la difficoltà e c’è necessità «di gestire il doveroso, e sottolineo doveroso, rapporto con il ministero. Dopo aver esposto l’esito dei nostri rilievi a loro, ci confronteremo con i pm». Da ultimo, in merito alle concessioni in senso stretto, l’ad di Autostrade conclude «siamo è un gruppo di 7000 persone, che ha realizzato e sviluppato i progetti più importanti del sistema infrastrutturale italiano. Pensare che l’interesse di un Paese sia quello di rinunciare a questo bagaglio di competenze, mi sembrerebbe non comprensibile».