Assegno d’invalidità a un pentito di mafia: sì o no? Lo deciderà la Consulta! La vicenda è avvenuta in Veneto: l’Inps aveva revocato la prestazione all’uomo, condannato per mafia ma pentito, ripristinata poi dal Tribunale di Rovigo. Una questione spinosa sulla quale dovrà ora esprimersi la Corte Costituzionale sulla base degli atti che le arriveranno dalla Corte d’Appello di Venezia…
Come evidenziato dai colleghi de Il Fatto Quotidiano, il pentito è stato condannato per associazione per delinquere mafiosa ed altri reati prima del 2012 ed è agli arresti domiciliari dal 2013. Per quanto riguarda l’assegno d’invalidità, lo ha ottenuto nel 2015 e gli è stato revocato dall’Inps due anni più tardi. L’uomo ha poi presentato opposizione in via amministrativa e poi al Tribunale di Rovigo: quest’ultimo gli ha dato ragione, annullando il provvedimento dell’Istituto di previdenza.
Revocato assegno d’invalidità a pentito di mafia: deciderà la Consulta
La revoca dell’assegno d’invalidità al pentito di mafia è legata a quanto previsto dalla Legge Fornero: questa vieta benefici previdenziali a persone condannate per reati connessi alla criminalità organizzata e al terrorismo. Ma attenzione: la legge è del 2012, mentre la condanna all’uomo è precedente. La Corte Costituzionale è dunque chiamata a chiarire se la norma viola il principio secondo cui un cittadino può essere giudicato solo in base a una legge vigente al momento del fatto. Ricordiamo che l’articolo 25 della Costituzione prevede che «nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso»…