Gianni Rezza, prima a capo del reparto di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità e la Prevenzione del ministero alla Salute, è oggi professore straordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Sulle pagine di Repubblica, l’esperto affronta il tema dell’influenza, quest’anno più pesante del solito: “Il punto è che l’influenza se la sono scordata un po’ tutti. Per due anni non c’è stata ma la malattia ha sempre le stesse caratteristiche. Ad esempio, anche cinque giorni di febbre alta. E non bisogna pensare che sia banale, può dare broncopolmoniti come conseguenze di super-infezioni batteriche, che partono nelle persone debilitate dal virus. Non è certo una malattia piacevole, E non è vero che serve anche a riposarsi, perché invece stanca molto”.
Secondo il medico “è stata la fine delle misure contro la pandemia a far sì che i virus contagiassero di più. Quindi non c’entrano vaccini o malattia ma proprio il fatto che per due anni i virus, a parte il Covid, non abbiano circolato. Tra l’altro le misure come la mascherina sono più efficaci contro l’influenza che contro il Covid, che è più diffusivo. D’estate l’influenza tende a scomparire e se in autunno-inverno, quando torna, si trova di fronte misure di prevenzione forti, come quelle adottate nel 2020 e 2021, fatica a riprendere, come abbiamo visto”.
Rezza: “Vaccino raccomandato per fragili e anziani”
Lo scorso anno “abbiamo avuto un picco molto precoce di influenza, già a dicembre, perché ha trovato campo libero subito soprattutto tra i bambini. Il virus era l’H3N2 mentre quest’anno sta circolando il virus pandemico del 2009, l’H1N1. Sono diversi, per questo motivo abbiamo avuto due curve di incidenza alte in due stagioni consecutive” spiega Gianni Rezza, professore straordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, a Repubblica. Quest’anno, invece, il picco potrebbe arrivare intorno a gennaio. “Il sistema di monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità da sempre tiene conto di tutte le sindromi influenzali, quindi anche degli altri virus che stanno circolando in questo momento. Tra questi c’è il Covid, riscontrato nell’8 per cento dei campioni, quindi molto sottostimato, mentre un altro 8 per cento è rappresentato dal virus respiratorio sinciziale”.
Per quanto riguarda il Long Flu, invece, Rezza spiega: “Può capitare che qualcuno si porti dietro i sintomi per molti giorni. Adesso c’è grande attenzione su questo tema dopo che si è parlato molto di Long Covid. Ma da sempre, dopo le infezioni virali gli strascichi sulle condizioni di salute si possono risentire a lungo”. Parlando invece del vaccino antinfluenzale, il medico sottolinea: “Siamo in zona Cesarini ma visto che non abbiamo raggiunto il picco probabilmente fare il vaccino può avere ancora una certa utilità. Dopo il picco, comunque, continueranno ad esserci nuovi casi ancora per alcune settimane. Il vaccino è raccomandato soprattutto a fragili e anziani. L’obiettivo è proteggere dalla malattia grave, quindi si punta solo su chi è a rischio, che non sempre risponde alla chiamata”.