Clamoroso furto all’ospedale di Rho, nella provincia di Milano. In base a quanto emerso, qualcuno si è portato via senza averne l’autorizzazione circa 400mila euro di farmaci. La vicenda è riportata da numerosi quotidiani, a cominciare dall’edizione online di Repubblica, che racconta di un tizio, o magari di più tizi, che si è introdotto nei laboratori di oncologia della struttura ospedaliera del milanese, portando via diverse confezioni di farmaci anti-tumorali. Medicinali di questo tipo valgono singolarmente centinaia di euro, e di conseguenza è facile arrivare all’enorme bottino di cui sopra. La denuncia è stata effettuata nella giornata di ieri pomeriggio, lunedì 8 luglio, direttamente dal primario del reparto ai carabinieri della compagni di Rho. Pare che i ladri che sono entrati in ospedale abbiano forzato le porte del laboratorio e portato via ben 570 confezioni di farmaci che si trovavano in due frigoriferi diversi.
RHO, RUBATI FARMACI ANTITUMORALI ALL’OSPEDALE
Il portellone sarebbe stato forzato dall’esterno quindi è da escludere la complicità di qualcuno all’interno dello stesso ospedale. Nonostante la denuncia sia stata fatta lunedì, è molto probabile che il furto sia avvenuto un paio di giorni prima, presumibilmente nella notte fra sabato 6 e domenica 7 luglio, anche se al momento si tratta solamente di ipotesi da accertare e a cui stanno lavorando i militari dei carabinieri. Non sarà comunque semplice risalire ai responsabili del furto, visto che all’interno del reparto di oncologia non esiste videosorveglianza, mentre le telecamere esterne alla struttura potrebbero essere state non funzionanti o addirittura spente. Carlo Borghetti, esponente del Partito Democratico e vice presidente del consiglio regionale della Lombardia, ha commentato il furto dicendo: «Con molta probabilità siamo di fronte ad una operazione mirata, condotta da organizzazioni strutturate e in grado di rimettere sul mercato simili refurtive. E purtroppo in Lombardia la malavita organizzata ha già dimostrato di saper lucrare sul riciclaggio di questi farmaci».