Davvero una brutta fine quella di un cane di razza Rhodesian Ridgeback, morto da solo in auto dopo che la sua padrona lo ha lasciato nel mezzo per andare in piscina. Una notizia che ha fatto in breve tempo il giro del web e che giunge precisamente da Verona. A riportarla sono diversi organi di informazione online fra cui il quotidiano Il Messaggero che racconta di come a nulla sia valso l’intervento della polizia locale che accortasi della povera bestia ha sfondato i vetri dell’auto per cercare di rianimarla, ormai già morta. Se in città nella giornata di ieri i termometri segnavano 36 gradi, nell’auto la temperatura era salita fino a 50 gradi, visto che il mezzo era stato lasciato dalla sua proprietaria al sole, senza ombra ne alberi, ne tanto meno dei finestrini aperti.
Una volta appurato che il cane fosse deceduto, a seguito della visita di un veterinario, i vigili hanno diramato l’allarme all’interno delle piscine, e così che si è palesata la padrona dell’auto, una trentenne che si è messa a piangere dopo aver appurato quanto fosse accaduto. La donna, come scrive Il Messaggero, verrà denunciata ai sensi dell’articolo 533ter del codice penale per maltrattamento di animale – si legge sullo stesso – da cui è derivata anche la morte.
CANE RHODESIAN RIDGEBACK MORTO IN AUTO SOTTO IL SOLE: LE PAROLE DI UNA TESTIMONE
«Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale».
Una testimone ha raccontato a L’Arena, parlando del povero cane di razza Rhodesian Ridgeback morto in auto: «Ero andata in piscina con la mia bimba e abbiamo sentito l’annuncio con l’altoparlante. I gestori della piscina poi hanno fatto defluire il pubblico da una laterale, non dall’ingresso principale perchè i bambini non vedessero la scena, così cruda. È stato tremendo».