C’è anche la storia di Ri-Generation, tra quelle raccontate da Domenico Iannacone nel corso della sua nuova inchiesta a Che ci faccio qui. La puntata di oggi, dal titolo Io ti salverò, ha per tema proprio il riciclo e la lotta al consumismo sfrenato, due cose che stanno parecchio a cuore ai fondatori di questa azienda torinese dall’animo green. Ri-Generation si trova esattamente a Vinovo (Torino), conta 15 dipendenti, gran parte di loro espulsi dal mondo del lavoro e poi reinseriti nel pieno rispetto di quest’etica applicata indistintamente alle cose e – soprattutto – alle persone. Risorse economiche e risorse umane vengono qui valorizzate al massimo: nei suoi laboratori, Ri-Generation recupera lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi riparandoli e rimettendoli in commercio. L’obiettivo è far nascere una nuova società di consumatori consapevoli che abbiano a cuore le sorti del pianeta.



Parla Ernesto Bertolino, responsabile marketing di Ri-Generation

In gergo si chiama ‘economia circolare’; non è altro che un sistema pensato apposta per potersi autosostenere sempre in maniera ecosostenibile. Ne parla il responsabile marketing di Ri-Generation Ernesto Bertolino: “Abbiamo messo la nostra conoscenza degli elettrodomestici e la disponibilità dei ricambi al servizio dell’economia circolare, uscendo da quella mentalità dell’usa e getta che è sempre più diffusa. Nel contempo, abbiamo dato valore ad importanti risvolti sociali offrendo, in collaborazione con il Sermig (Servizio Missionario Giovani), una seconda possibilità a quanti sono stati emarginati dal mondo del lavoro e trasferendo competenze a giovani provenienti da contesti sociali difficili”. In soli due anni, Ri-Generation è cresciuta costantemente del 30% ogni mese. 3 mila gli elettrodomestici a cui ha dato nuova vita; 200 le tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) evitate. Gli elettrodomestici in questione sono stati messi in vendita a un prezzo mediamente inferiore del 50% rispetto al nuovo.



Come funziona Ri-Generation

“Gli elettrodomestici”, spiega ancora Bertolino al Quotidiano piemontese, “che siano Raee o donazioni, vengono scelti sulla base di alcune caratteristiche di qualità e anzianità; quindi, dopo un accurato screening vengono riparati utilizzando ricambi originali. Successivamente vengono collaudati e sanificati nel laboratorio Ri-generation, presso Astelav, da un team di tecnici specializzati con esperienza pluriennale nella riparazione degli elettrodomestici. Verificato il perfetto funzionamento, vengono quindi messi in vendita”. Come si è detto, un altro punto focale del progetto è dare una seconda possibilità anche ai lavoratori: “Fin dall’inizio abbiamo visto le potenzialità di questo progetto per dare alle persone nuove opportunità. Condividendo la lotta allo spreco e la promozione di una cultura della riparazione, con il Sermig abbiamo intercettato quanti avevano maturato delle competenze nel settore ma erano stati esclusi dal mercato del lavoro, ma anche giovani con alle spalle un sociale difficile”.

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