La guardia di finanza ha avviato una serie di controlli alla luce dei prezzi di benzina e di gasolio in aumento dal primo gennaio scorso. Obiettivo, cercare di capire se si tratti di prezzi gonfiati, di speculazione, di qualcuno che stia facendo il furbetto, oppure, se tutti stanno praticando le tariffe giuste alla luce degli aumenti dopo lo stop del blocco delle accise. La procura di Roma ha così aperto un’inchiesta che mira a capire se vi siano dei fenomeni speculativi, su spinta del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. L’esponente della Lega aveva già dato mandato dallo scorso dicembre alle Fiamme Gialle di monitorare la situazione e la prossima settimana saranno resi noti i risultati dei controlli effettuati negli scorsi giorni.



Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, che ha spiegato: «Sulle accise parleremo con il presidente del Consiglio. Sicuramente c’è della speculazione in corso sulla benzina, ed è bene che la Finanza faccia dei controlli. Non ci possono essere distributori che vendono la benzina a 1,70 e altri a 2,40. Evidentemente c’è qualcuno che fa il furbo. Porterò il ragionamento a livello di governo», mentre Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha chiesto «a Mister Prezzi un costante monitoraggio con la collaborazione della Guardia di Finanza per realizzare un modello di controllo più efficiente e evidenziare subito ogni anomalia e ogni tentativo di speculazione, come sembra siano emersi in alcuni casi eclatanti e non giustificabili in questi giorni. La prossima settimana riunirò le associazioni dei consumatori per confrontarci sugli strumenti più idonei».



RIALZI PREZZI BENZINA, ESPOSTO DEL CODACONS IN 104 PROCURE

Sui tavoli dei pm di Roma finirà presto anche l’esposto presentato dal Codacons in 104 procure in cui si chiede «di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini». Nel giro di pochi giorni i prezzi dei carburanti, Verde e Diesel, sono passati da 1.6 euro circa a 2.5 euro, praticamente un euro in più, e a riguardo anche il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha espresso il proprio dissenso: “Il prezzo dei carburanti sopra i 2 euro? Oggi è solo speculazione”, ha spiegato a La Stampa, aggiungendo comunque che il governo è pronto ad introdurre nuove misure: “Ma se i rialzi dovessero essere strutturali – assicura – il governo è pronto intervenire di nuovo”.

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