A partire dal 3 giugno scatterà la libera circolazione fra le regioni, e nel contempo cadrà anche l’obbligo di quarantena per quei cittadini stranieri che provengono dai paesi dell’area Schengen e dalla Gran Bretagna. Per il resto dei cittadini europei, invece, tale misura non sarà più in vigore a partire dal 15 giugno, quando poi dovrebbero essere riaperte tutte le frontiere. L’indicazione è contenuta nell’attuale decreto del presidente del consiglio in vigore, che ha come misura principale la fine appunto degli spostamenti fra regioni a partire da mercoledì prossimo, 3 giugno. Secondo una stima di Coldiretti saranno almeno 7 milioni gli italiani che si metteranno in viaggio nei prossimi giorni, a cominciare dal primo weekend di giugno, approfittando della riapertura dei confini, e per fare le vacanze estive. Nonostante vi siano ancora molteplici incertezze, soprattutto riguardo alle misure che verranno applicate sulle spiagge, tantissimi coloro che lasceranno il proprio paese d’origine per una vacanza che sarà rigorosamente made in italy, e con grande probabilità “mordi e fuggi”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RIAPERTURA REGIONI IL 3 GIUGNO, AL VIA LA LIBERA CIRCOLAZIONE
Inizia il conto alla rovescia per l’apertura dei confini delle regioni che scatterà la prossima settimana, precisamente mercoledì 3 giugno. Nonostante qualche governatore abbia sollevato dei dubbi sulla libera circolazione per l’Italia, tenendo conto dei numeri ancora alti in Lombardia, il governo ha optato per una scelta univoca e non a macchia di leopardo, riaprendo appunto i confini. Le maggiori perplessità nelle ultime ore erano giunte in particolare dalle regioni del sud, a cominciare da Sicilia e Sardegna, passando per la Campania. A riguardo il governatore De Luca, poco prima dell’annuncio della riapertura, aveva spiegato: “La Campania ha fatto riferimento a un dato preciso: il numero dei contagi. E’ ragionevole che se una Regione ha numeri altissimi, questa deve avere delle limitazioni. Un problema semplice, di merito, non c’entrano i rapporti Nord-Sud o guerre di religione”. Per riaprire i confini non servirà un nuovo provvedimento ma basterà applicare il decreto legge già in vigore dal 16 maggio: «A decorrere dal 3 giugno 2020 – si legge sullo stesso – gli spostamenti sul territorio nazionale possono essere limitati solo con provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n.19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree». Ovvero, non è da escludere l’istituzione di altre zone rosse in caso di nuovi focolai. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
RIAPERTURA REGIONI 3 GIUGNO, SPERANZA CONFERMA DOPO IL VERTICE CON IL PREMIER CONTE
Via libera alla riapertura delle Regioni dal 3 giugno prossimo, senza eccezioni e con la possibilità di ingresso in Italia senza quarantena anche dagli altri Paesi UE. E’ ciò che è emerso nel corso della riunione di G0verno appena conclusa a Palazzo Chigi. Per i paesi fuori dall’Unione Europea resta per il momento confermata la data del 15 giugno per poter fare di nuovo ingresso in Italia. I dati dell’Istituto superiore di sanità sono valsi di fatto il via libera: “Al momento non c’è in Italia alcuna situazione critica relativa all’epidemia di Covid-19“, è stato comunicato, dunque i divieti di spostamento dalla prossima settimana non sussisteranno più. Era una decisione che andava comunque ratificata ed è accaduto durante il vertice di maggioranza convocato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato che comunque fino a martedì l’andamento della curva dei contagi sarà ancora monitorato con grandissima attenzione.
SPERANZA: “PROSEGUIRE SU QUESTA STRADA”
Ha spiegato Speranza alla fine del vertice di Governo: “Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno la ripresa degli spostamenti infraregionali e al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti. I dati del monitoraggio sono incoraggianti. I sacrifici importanti del lockdown hanno prodotto questi risultati. Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa con gradualità“. Gli scienziati nonostante i dati confortanti predicano ancora prudenza, sottolineando la necessità di essere pronti ad isolare eventuali focolai. Il ministro delle Regioni Francesco Boccia sta contattando singolarmente i governatori già da giorni per confrontarsi sulla Fase 2 e sul tema della riapertura dei confini regionali: anche nei prossimi giorni il confronto proseguirà serrato, ma nessuna convocazione della cabina di regia è prevista al momento.