Non solo Fontana si dice deluso del vertice con il Governo di questa mattina: anche il Governatore della Liguria Giovanni Toti commenta a margine dell’incontro in videoconferenza tra Regioni e Governo, «nessuna decisione sull’uso delle mascherine né sul trasporto pubblico locale». Il n.1 della Lombardia in più aggiunge «Da Roma solo dubbi, docenti e sindaci attendono risposte concrete». Si è chiuso infatti con una fumata nera il vertice allargato tra ministri dei settori competenti alla riapertura della scuola, Arcuri, Borrelli e Regioni con i nodi trasporti e distanziamento che restano ancora irrisolti: «utilizzo e distanziamento sui mezzi pubblici», a questo punto dell’ordine del giorno, di fatto il principale, non si è riusciti a trovare una quadra e sarà domani la Conferenza delle Regioni a provare a formulare nuove proposte da inviare a Governo e tecnici. Nello specifico, i Ministri De Micheli e Speranza – su fronti diversi e vicino allo scontro durante la videoconferenza – hanno chiesto tempo per interloquire con il Cts e trovare un “punto di caduta”. Con le Regioni si è dunque deciso di aggiornarsi al fine settimana, ma la lancetta del tempo scorre e la ripresa della scuola è dietro l’angolo: la titolare dei Trasporti ha proposto che i compagni di classe possano essere valutati come congiunti, derogando dunque alla distanza di un metro sui mezzi pubblici. La Commissione dei Trasporti delle Regioni appoggia la linea del Mit e chiede al Governo «Valutare il principio del gruppo abituale esteso ai componenti della stessa classe per derogare al metro di distanziamento per il raggruppamento di ragazzi che viaggiano insieme». Il Cts già oggi pomeriggio inizierà a valutare la proposta e si esprimerà probabilmente nella riunione del 29 agosto, già convocata con tutti i membri del Comitato Tecnico Scientifico.
VERTICE CONCLUSO: CAOS SU TRASPORTI E MASCHERINE
Si è chiuso il vertice sulla scuola in videoconferenza con diversi nodi però ancora irrisolti: la Ministra Azzolina ha ribadito l’impegno sulle assunzioni, Arcuri sulla consegna dei banchi e il titolare della Sanità invece ha ribadito l’esclusivo affidarsi alle linee guida Iss per la sicurezza anti-Covid nella scuola. Ma sono i nodi trasporti e mascherine a rimanere ancora caldissimi e per nulla risolti: «fondi per i trasporti o sarà il caos» tuonano i Governatori delle Regioni che accettano le regole Iss ma con deroghe da approntare per il distanziamento sui trasporti pubblico. Secca la risposta del Ministro Speranza «Il documento dell’Iss sulla gestione di eventuali casi Covid nelle scuole è robusto e strutturato e vale come protocollo condiviso da adottare in tutto il paese». Il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha sottolineato come «il coordinamento con Regioni e enti locali sarà un coordinamento convocato in maniera permanente fino all’avvio dell’anno scolastico per intervenire in tempo reale se dovesse presentarsi qualsiasi necessità». Ma è nello scontro tra Paola De Micheli (Mit) e Speranza che si acuisce la distanza anche con le Regioni sul fronte trasporti: secondo quanto riportato dall’Ansa, la Ministra delle Infrastrutture avrebbe commentato «Ho chiesto al Cts di esprimersi sul documento che le regioni hanno presentato» schierandosi così affianco dei Governatori di Regione. Il Governo si attende una proposta degli enti locali e domani è convocata una Conferenza delle Regioni dove i Presidenti si confronteranno sul documento Iss in vista della riapertura della scuola e, con ogni probabilità, anche sul nodo trasporti. Negativo il primo commento del Governatore della Lombardia Attilio Fontana «da Governo solo dubbi, servono certezze».
ARCURI “CONSEGNA BANCHI DAL 28 AGOSTO”
Durante il vertice tra Governo e Regioni, il commissario all’emergenza Domenico Arcuri ha annunciato che la distribuzione dei banchi “monoposto” nelle varie scuole del Paese comincerà da venerdì 28 agosto e proseguirà fino a fine ottobre: da oggi invece, prosegue Arcuri secondo quanto riportato da Orizzonte Scuola, inizierà la distribuzione di mascherine – saranno distribuite 10 milioni al giorno per le scuole – e di gel igienizzante. Lo scontro con le Regioni però prosegue sul tema mascherine, con la viceministra all’Istruzione Ascani che conferma quanto il Cts non abbia definito necessario indossare per 5 ore la mascherina al banco; a corredo della posizione del Governo, il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri a “L’aria che tira estate” su La7 ha spiegato stamattina «O c’è la distanza di un metro o c’è la mascherina, serve buon senso. Sarà molto difficile farla tenere a bambini da 6 e 10 anni, ma dobbiamo ridurre le chance che il virus circoli e la mascherina è sicuramente un ausilio importante quando i bambini sono vicini. Quando sono distanti a mio avviso se ne può fare a meno». È sempre Sileri che poi chiarisce meglio i termini delle chiusure delle singoli scuole: «è prematuro dire oggi che la scuola richiuderà, è possibile che chiuda una classe e vengano messi in quarantena i ragazzi di una classe se vi sarà un contagiato, così come è possibile che venga chiuso un istituto se ci saranno contagi tra ragazzi di classi diverse».
POLEMICHE SU MASCHERINE E TEST DOCENTI
Secondo quanto filtra dalle prime battute nel vertice in videoconferenza (presenti anche Borrelli e Arcuri) oltre ai trasporti a preoccupare sono i risultati dei test sui docenti. Con troppi positivi – se dovessero essercene dopo i risultati dei prossimi giorni – potrebbe essere a rischio la ripartenza? Il dubbio resta, le incognite sono tante e le critiche piovono su Azzolina e Governo visto che il tempo ora sta stringendo ma con le scuole chiuse da fine febbraio si poteva organizzare in tutt’altro modo l’appropinquarsi alla riapertura di settembre. «Noi forniremo 10 milioni di mascherine gratuite al giorno alle scuole italiane – ha spiegato la viceministra Miur Anna Ascani – perché studenti e personale possano avere a disposizione, nei momenti in cui il distanziamento non è garantito, un dispositivo di protezione individuale. Al banco, dove la distanza reciproca è assicurata il Comitato tecnico scientifico ha chiarito che non è necessario indossare per cinque ore la mascherina». Il tema però non è del tutto chiarito e così come le incognite sui trasporti, nel vertice Governo-Cts-Regioni di oggi si dovrà cercare di dirimere un percorso chiaro e netto che imposti linee guida efficaci per la riapertura in sicurezza. Intervenendo a “Ma Cos’è Quest’estate” su Radio 24 il Ministro dell’Università Gaetano Manfredi ha intanto annunciato «Abbiamo previsto la mascherina obbligatoria in aula nonostante il distanziamento. Abbiamo previsto che la mascherina sia dello studente stesso, fermo restando che possa esserci la possibilità dell’Università di fornirla».
L’ORDINE DEL GIORNO NEL VERTICE SCUOLA
Alle ore 11 è previsto il nuovo vertice sulla scuola con la conferma – rispetto alle anticipazioni che trovate qui sotto – della presenza dei Ministri competenti, delle Regioni ma anche del Comitato Tecnico Scientifico: la volontà del Governo, dopo aver allargato la cabina di regia sulla scuola prima in mano solo a Ministra Azzolina e commissario Arcuri, è quella di dirimere tutti i nodi rimasti a pochi giorni dalla ripresa del 14 settembre. Le Regioni lamentano l’impossibilità di poter portare 8 milioni di studenti in classe se restano le rigide norme su distanziamento del Cts, di contro i tecnici proporranno ai Governatori orari scaglionati di ingresso per ridurre l’impatto devastante sui trasporti pubblici; resta il caos, finora non risolto dalla titolare del Miur Lucia Azzolina, su misurazione della febbre e mascherine e anche su questi nodi sanitari il vertice di oggi potrebbe portare diverse novità (su tutte, la misurazione della temperatura che pare resterà di competenza delle famiglie prima dell’uscita di casa). Sul tema mascherine, il CTS si riunirà oggi pomeriggio per discutere dei mezzi di protezione da indossare all’interno delle scuole: il dpi dovrebbe rimanere lo strumento inderogabile, magari consigliato dal Ministero come obbligatorio solo quando non potrà essere garantita la distanza di sicurezza di 1 metro. Tra le altre ombre principali che addensano il futuro prossimo della scuola vi è anche il tema dei docenti positivi ai tamponi Covid di questi primi giorni: «Potremmo avere rilevazioni positive alte, fino al 50% anche in altre aree», lancia l’allarme Maddalena Gissi della Cisl Scuola. I medici di base però avvertono come in realtà molti docenti stanno decidendo di non aderire alla proposta (su base volontaria) dei sierologici «si sottraggono allo screening, non bisogna ignorare indicazioni nazionali».
VERTICE GOVERNO-REGIONI SULLE RIAPERTURE
Doveva tenersi ieri, è stato slittato ad oggi il vertice generale tra Governo e Regioni sul tema decisivo della riapertura scuola dal 14 settembre: dopo la prima riunione di due giorni fa a Palazzo Chigi con il Premier Giuseppe Conte, si riuniscono oggi con tutti i Governatori i Ministri competenti alla ripresa delle attività scolastica dopo il lockdown, ovvero Lucia Azzolina (Miur), Ministro della Salute Roberto Speranza, Francesco Boccia (Affari Regionali), Paola De Micheli (Trasporti e Infrastrutture) oltre ai sottosegretari, ai rappresentanti delle sigle di trasporto pubblico e agli assessori del mondo scuola delle singole Regioni. Il tema è delicato dopo l’approvazione del Cts-Iss delle linee guida sulla riapertura che ancora non hanno sciolto gli ultimi veri nodi rimasti: il trasporto per arrivare nelle scuole e gli orari di ingresso, oltre al tema mascherina obbligatoria per tutti sopra i 5 anni (in attesa dell’arrivo di tutti i banchi “monoposto” del bando Arcuri) con alcune Regioni che hanno già ribadito non imporranno tale norma (su tutte, Veneto e Liguria sono contrarie). Il vertice organizzato dal Governo per questa mattina fa da prodromo alla decisiva riunione del prossimo 29 agosto, quando il Cts dovrà dirimere – assieme ai dati sui contagi di agosto – la parola definitiva sulla riapertura delle classi dal 1 settembre per i recuperi.
I NODI PER RIAPRIRE LA SCUOLA
La Ministra Azzolina nelle ultime 48 ore è stata oggetto di numerose critiche per via della forte confusione che ancora regna sul mondo scuola a pochissime settimane dalla ripresa: visto come il Governo abbia più volte ribadito che sulla riapertura si gioca tanto dell’immagine attuale nella lotta all’emergenza Covid-19, il Premier Conte nel vertice di due giorni fa ha di fatto “commissariato” la titolare del Miur istituendo direttamente a Palazzo Chigi una cabina di regina su scuola e trasporti per permettere al meglio ogni passaggio decisivo dei prossimi giorni, «Per il governo far riaprire la scuola è un imperativo categorico. Non sono ammessi errori di alcun tipo. Dobbiamo essere assolutamente preparati. L’anno scolastico deve ripartire come stabilito. E deve ripartire in sicurezza», avrebbe tuonato il Presidente del Consiglio nel vertice con Azzolina e Arcuri di lunedì scorso. I nodi – oltre agli aspetti sanitari e dei Dpi (banchi e mascherine) – riguardano i trasporti locali e gli orari di ingresso a scuola: con le norme imposte dal Cts sul distanziamento al momento – lamentano le Regioni – è impossibile pensare ad una ripresa completa delle attività scolastiche con annessa tenuta del trasporti pubblico. Ieri sera il Mit ha reso noto il documento con tutte le linee guida già inserite nel Dpcm 7 agosto sulle misure omogenee di sicurezza per il trasporto degli alunni che frequentano fino alla scuola secondaria di primo grado. Tra le specifiche sul tema scuolabus, si segnalano la febbre da provare prima di salire sui mezzi, la mascherina obbligatoria a bordo e la capienza posti a pieno regime ma solo per 15 minuti. Oltre alla difficoltà di approntare viaggi logistici in queste modalità, il problema poi riguarda tutti gli altri trasporti con i quali gli studenti dovranno andare a scuola: metro, bus, treni con gli enti locali che chiedono deroghe importanti al distanziamento, pena la messa in discussione della ripartenza il 14 settembre prossimo. Si pensa ad un ingresso scaglionato degli alunni, ma a pochi giorni dal via le regole ancora non sono approntate e nel vertice di oggi Governo e Regioni cercheranno di trovare una quadra definitiva che metta quantomeno punti chiari a famiglie, docenti e dirigenti scolastici in ansia per la ripresa di metà settembre.