Riapertura scuole 2021? Assolutamente sì, almeno stando all’ordinanza ministeriale pubblicata dal Ministero della Salute in data 24 dicembre, che ha sancito come dal 7 gennaio al 15 gennaio debba essere garantita l‘attività didattica in presenza al 50% della popolazione studentesca. Era stato il Ministero dell’Istruzione, con la nota n.28290 del 22 dicembre, a chiarire come fosse emersa l’esigenza di fissare come obbligatorio il raggiungimento del 50% dell’attività didattica in presenza, con l’obiettivo di garantire il raggiungimento del 75%, laddove non fosse possibile da subito dopo le feste, in maniera graduale. Ma come si materializzerà il ritorno in classe dopo le feste? Tutto dovrà avvenire rispettando in maniera molto ligia le indicazioni fornite dal ministero dell’Istruzione per quanto riguarda le misure anti-Covid. A partire dalla scuola primaria, dunque, la mascherina dovrà essere indossata sempre, “salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina“, specifica il ministero. Per gli alunni delle “sezioni di scuola primaria a tempo pieno e di scuola secondaria di primo grado a tempo prolungato, è necessario prevedere la sostituzione della mascherina di tipo chirurgico a metà giornata, per garantirne l’efficienza“.



RIAPERTURA SCUOLE: LINEE GUIDA SU MASCHERINE E GUANTI

A proposito di mascherina, non è obbligatorio indossare quella fornita dalla scuola. Lo ha specificato una nota del ministero dell’Istruzione, segnalando come il Dpcm del 3 novembre 2020 abbia sancito come “possono essere utilizzate anche mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso“. Altro tema oggetto di discussione è quello che riguarda la gestione del materiale utilizzato per la didattica. Per matite, libri, quaderni: è necessario prevedere la disinfezione degli stessi ogni qualvolta passano da un soggetto all’altro? Il Ministero dell’Istruzione ha specificato che il Comitato Tecnico Scientifico non ha mai previsto l’uso dello spray (o gel) idroalcolico, sottolineando che il materiale cartaceo o didattico può essere maneggiato tranquillamente, anche senza guanti. Molto più importante, rimarcano gli esperti, porre in essere le pratiche di frequente igienizzazione delle mani.



RIAPERTURA SCUOLE 2021: FINESTRE APERTE IN CLASSE?

Altro rebus quello che riguarda l’areazione delle classi: le finestre devono restare aperte anche nei mesi freddi per garantire il ricambio dell’aria? Le linee guida sulla qualità dell’aria negli ambienti scolastici accettate dalla Commissione Europea indicano come una buona pratica per la ventilazione quella che consiste nell’areare “le aule prima dell’inizio delle lezioni e poi di nuovo durante ogni interruzione, in tutte le stagioni“. Gli stessi esperti del Comitato Tecnico Scientifico hanno chiarito che non è necessario tenere aperte le finestre per tutto il tempo dell’attività didattica, ciò che conta è invece “garantire periodici e frequenti ricambi d’aria“. Sul tema negli ultimi tempi si è sviluppata anche una discussione politica. Come riportato da Orizzonte Scuola, infatti, è stato il deputato della Lega, Rossano Sasso, a presentare un ordine del giorno alla Camera impegnando il governo a valutare l’opportunità di dotare nel minor tempo possibile tutti gli istituti scolastici di impianti di ventilazione meccanica controllata. Nel testo, si legge: “Studi di mercato evidenziano che il costo dell’implementazione della ventilazione meccanica nelle scuole non sarebbe superiore a quello sostenuto per l’acquisto dei banchi a rotelle con la differenza che questo investimento resterebbe a vantaggio della popolazione scolastica anche pro futuro, sia per tutelarla dalle future ondate di influenza stagionale e da ogni virus e batterio che si propaga velocemente nelle comunità scolastiche, sia per poter climatizzare gli ambienti nell’ipotesi di prorogare il termine dell’anno scolastico alla fine di giugno come accade in tutti i paesi europei“.

Leggi anche

SCUOLA/ Se i prof devono difendere il fortino (e gli studenti) dal “nemico” esterno