E’ già tempo di pensare alla prossima riapertura delle scuole ed al ritorno in aula da settembre e dal veneto arrivano alcune proposte contenute in un manuale operativo presentato ieri dall’assessora regionale all’Istruzione, Elena Donazzan e dalla direttrice dell’Ufficio scolastico locale, Carmela Palumbo ma indirizzato a tutti i dirigenti scolastici italiani. Si tratta, in sostanza, di una sorta di vademecum contenente alcune proposte utili su come pensare concretamente al ritorno in classe dopo le vacanze estive, il primo post lockdown. Si va dal tenere sempre le finestre aperte, anche in inverno, a mettere in atto sensi unici nei corridoi, passando per lezioni da 40 minuti e didattica a piccoli gruppi con maggiore attenzione alla filosofia per le superiori. Suggerimenti pratici che potrebbero essere utili in vista della ripartenza in sicurezza. Grande attenzione nel manuale trova la parte dedicata agli spazi: attraverso un vero e proprio algoritmo sarà possibile definire la capienza delle aule rispettando al tempo stesso le indicazioni sanitarie del Comitato tecnico scientifico e le norme legate al distanziamento fisico. A tal fine, spiega il manuale, andrebbe ridisegnato l’intero istituto scolastico con l’indicazione della capienza massima dei vari locali, ingressi differenziati per orari e percorsi e l’introduzione di sensi unici nei corridoi.
RIAPERTURA SCUOLE: MANUALE VENETO, CONSIGLI PRATICI IN VISTA DI SETTEMBRE
Oltre a dover rivedere i vari locali, ampia attenzione viene prestata anche alle regole da adottare all’interno delle classi con una distanza tra i banchi non inferiore ai 60 centimetri (meglio se 80 centimetri) ed almeno un metro tra una fila e un’altra. Importante è anche il tipo di finestra presente dal momento che andranno tenute aperte anche in inverno. Alla luce di queste regole e delle dimensioni dei banchi il manuale consente di pianificare la capienza massima delle aula anche in base alla loro dimensione. Nel manuale trova poi spazio anche la riorganizzazione della didattica. Dal momento che ovviamente non potrà esserci spazio per tutti gli alunni in classe e che le stesse andrebbero divise in sottogruppi affinché i ragazzi siano a scuola in contemporanea, l’ideale spiega il manuale, sarebbe quello di sfruttare al massimo l’organico di potenziamento e i docenti aggiuntivi. A questo punto potrebbe essere interessante la valutazione di attività alternative per gli studenti delle superiori da aggiungere al programma di studio anche se resta valida ancora l’alternativa della didattica a distanza già adottata nelle scorse settimane.