Nella giornata di Pasquetta, mentre l’Italia si appresta a rientrare da domani fino al 30 aprile nel “sistema a colori” (senza bianca e gialla però) come sancito dal Decreto Covid 1 aprile, è emersa la voce sempre più insistente dalle fonti parlamentari di una imminente cabina di regia Governo-Regioni in settimana per iniziare a programmare le riaperture dal 20 aprile in poi. In serata però il rapido passo indietro, con Palazzo Chigi che interviene direttamente smentendo le voci emerse e affermando di non aver convocato né una cabina di regia giovedì prossimo e nemmeno di aver già fissato una riunione con le riaperture sul tavolo.



«Il quadro epidemiologico è costantemente monitorato. Ed è sulla base dei dati elaborati settimanalmente dall’Iss, Direzione Generale Prevenzione e Regioni che verrà valutata la situazione sulla diffusione del contagio e sulle misure e i tempi necessari», fa sapere ancora Palazzo Chigi rispondendo alle voci circolate nelle ore precedenti che parlavano di riaperture da discutere dal 20 aprile in poi «di fronte ad un eventuale miglioramento dei dati epidemiologici». La delibera sull’eventuale allentamento delle restrizioni – come specifica ancora l’ultimo Decreto Covid approvato – dovrebbe essere discussa e approvata dal Consiglio dei Ministri: per il momento dunque la settimana in arrivo non determinerà, salvo sorprese, novità su regole e lockdown.



IL PRESSING DI REGIONI E CDX PER LE RIAPERTURE

Per il momento l’Italia rimarrà in rosso o arancione a seconda delle singole situazioni regionali, ma l’emblematico “scontro” a distanza tra rigoristi e aperturisti (che ha portato allo scambio di “voci” in questo lunedì di Pasquetta) prelude a settimane cruciali per verificare se vi siano le condizioni di riaprire prima del weekend del 1 maggio. La campagna vaccinale ancora deve ingranare per arrivare a 500mila somministrazioni al giorno (punto massimo finora raggiunto è 291mila) mentre attività e negozi sono sempre più in crisi e chiedono alle Regioni di far pressione sul Governo per allentare qualche restrizione: «Riaprire attività e tornare alla vita fin da aprile, ovunque i dati medici lo permettano, è l’obiettivo della Lega e la speranza di milioni di italiani. Ascoltiamo la scienza, non l’ideologia che vede solo rosso», è il messaggio diffuso da Matteo Salvini in questi giorni, in aperto contrasto con il Ministro della Salute Roberto Speranza e l’ala più “rigorista” del Governo («nessuna novità, come non esiste una ideologia delle chiusure, perché si é sempre riaperto quando le condizioni lo consentivano», replica Fornaro, Leu). Chigi smentisce la cabina di regia ma da Vito Bardi, Governatore Basilicata raggiunto dall’Adnkronos, «Ne abbiamo già parlato: chiediamo di valutare la possibilità di consentire la riapertura a quelle attività ora chiuse nelle zone rosse e arancioni. E’ quello che si diceva già da tempo. C’è un orientamento per cercare di aprire le attività commerciali che stanno risentendo di questo grosso problema: è una crisi sanitaria che però, chiaramente, comporta gravi problemi economici». Sarà come sempre il Premier Draghi a provare una sintesi anche nei prossimi giorni, a cominciare sulla convocazione della cabina di regia con le Regioni che – al di là delle smentite di rito arrivate in serata – potrebbe comunque avvenire entro la fine della settimana dopo Pasqua.

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