Gino Strada, medico e fondatore di Emergency, è intervenuto in data odierna, lunedì 26 aprile 2021, nel corso di “Un Giorno da Pecora”, contenitore radiofonico di Rai Radio1, ai cui microfoni ha rilasciato le proprie impressioni in merito alle riaperture decretate da Palazzo Chigi a partire da oggi: “Per come vengono interpretate dalle persone, mi sembrano un grosso azzardo… La movida con centinaia di ragazzi accalcati non è molto prudente – ha esordito –. Le scelte governative mi sembrano discutibili, siamo ancora a rischio elevato, mi pare”.

Secondo Strada, le riaperture non sono figlie di un “rischio calcolato”, per mutuare l’espressione utilizzata nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenuto sul tema, ma piuttosto di “un rischio calcolato male”, esattamente come sostiene il professor Massimo Galli dell’istituto “Sacco” di Milano, volto ormai divenuto celebre per le sue numerose apparizioni televisive, nelle quali ha più volte asserito che questa scelta potrebbe costare davvero molto cara all’Italia e mettere a repentaglio addirittura la stagione estiva.

GINO STRADA: “GALLI HA RAGIONE, TROPPI MORTI”

Gino Strada, a “Un Giorno da Pecora”, si è sostanzialmente detto d’accordo “col mio amico Galli. Continuiamo ad avere centinaia di morti, e questo è il dato più importante. Questo è un problema mondiale. Di fronte ad una pandemia stiamo vaccinando nei Paesi ricchi, mentre nei poveri non lo si fa, dando tempo al virus di sviluppare varianti che poi possono inficiare anche i nostri vaccini”. Vaccini che, peraltro, non sono sufficienti a coprire il reale fabbisogno: “Credo che la soluzione sia quella di sospendere, almeno temporaneamente, i brevetti, in modo da consentire a molte più aziende di produrre più vaccini”. Secondo Strada “ci confronteremo con la pandemia per i prossimi due anni, seppur in modo più attenuato. Meglio la gestione del Governo di Giuseppe Conte o quella dell’esecutivo di Mario Draghi? Sinceramente non sto vedendo grande discontinuità”.