Le proteste di ieri a Montecitorio dei ristoratori, al di là delle spiacevoli “infiltrazioni” politiche e ultras, hanno dato un monito alla politica: le riaperture del Paese non solo servono, ma sono sempre più necessarie e urgenti per far riprendere un Paese dilaniato dalla pandemia Covid ma anche dalla perdita di quasi 1 milione di posti di lavoro e circa 300mila imprese che hanno dovuto chiudere in un anno (dati Istat), il tutto con ancora attivo il blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno.



Il Decreto Covid in teoria chiude ancora il Paese fino al 30 aprile, ma vi è una clausola che pone possibili riaperture (di diverse attività e delle zone gialle) anche prima e con l’intervento del Consiglio dei Ministri. Su questo spingono in pressing tanto le Regioni quanto la Lega e Forza Italia, con l’ala più “rigorista” che per il momento prova a stringere le maglie per evitare un allentamento del lockdown: l’esasperazione dei cittadini è però tanta e i sostegni-ristori non bastano più. In quest’ottica si inserisce l’annuncio importante fatto oggi dalla Ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, intervenendo agli Stati Generali del settore “Matrimoni ed eventi privati”: «Le aperture ci saranno soprattutto da maggio, ma forse qualcosa si potrà riaprire già dal 20 aprile».



RIAPERTURE, PRESSING REGIONI E CDX

Per la Ministra in quota Forza Italia, le riaperture dovranno essere misurate e calibrate dal Governo Draghi nei prossimi giorni, «dobbiamo immaginare un sostegno nuovo per le attività che dovranno cambiare, anche se ci saranno aperture, l’organizzazione del proprio lavoro, come quella del wedding». Dal mondo della scienza, in attesa dei nuovi dati e pareri a fine settimana con il Comitato Tecnico Scientifico, si predica ancora prudenza: «La tempistica di Draghi è giusta, aspettiamo la fine aprile per le riaperture», ha spiegato stamane a “Coffee Break” su La7 il virologo dell’Università degli Studi di Milano, professor Fabrizio Pregliasco. «E’ necessario pianificare con un tempismo che possa prevedere step successivi. L’Inghilterra ha previsto due test gratuiti a settimana per tutti, questo è un elemento fondamentale perché il tracciamento purtroppo ora lo abbiamo perso», conclude l’esperto. A livello di esplicite novità dal 20 aprile in poi è attesa la cabina di regia tra questa e la prossima settimana per valutare assieme alla Regioni le diverse proposte pervenute in questi giorni: la Lega di Salvini (in tandem con i Governatori del Carroccio) ha presentato un report al Premier Draghi, «Riaperture in sicurezza, dove i dati lo consentono, e nuovi protocolli per rivedere il numero di accessi in teatri e impianti sportivi, senza dimenticare palestre, bar, ristoranti e negozi: un nuovo protocollo è già stato chiesto per aumentate il pubblico all’Arena di Verona. La Lega c’è e presto ribadirò le nostre proposte concrete e ragionevoli al Presidente del Consiglio Mario Draghi. La stella polare resta il supremo interesse degli italiani». Dalla zona gialla da reintrodurre fino all’eliminazione del coprifuoco, diverse sono le ipotesi sul tavolo del Governo anche se difficilmente il Ministro della Salute Roberto Speranza accetterà un allentamento delle misure, come già ha fatto intuire in sede di presentazione del Decreto Covid 1 aprile.

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