Ormai sembra quasi scontato e appurato che il Governo darà il via libera alle riaperture verso tutte le Regioni a partire dal prossimo 3 giugno: quanto scritto nel Dpcm 18 maggio pare, dopo giorni di scontri e con due fronti ben distinti tra “riaperturisti” e pro-lockdown nelle varie Regioni, verrà rispettato con l’Italia che si appresta dunque non solo a riaprire le frontiere per i Paesi Schengen-Gran Bretagna ma anche per il completo via libera degli spostamenti interregionali per la prima volta dopo il 9 marzo 2020, inizio del lockdown. «Per il rischio zero avremmo dovuto avere il lockdown ancora per mesi, ma non avrebbero retto il nostro Paese e la nostra economia e noi non abbiamo la bacchetta magica, quindi abbiamo scelto di assumerci dei rischi ponderabili, consapevoli che il rischio zero lo avremo solo quando ci sarà il vaccino, sperando che arrivi il prima possibile», ha spiegato questo pomeriggio il Ministro della Salute Roberto Speranza intervistato da Lucia Annunziata a “In Mezz’ora in più”.



Il Governo conferma dunque la riapertura anche di Lombardia e Piemonte – al netto delle lamentele di Campania, Toscana e Sardegna – anche se non esclude comunque un rischio per i prossimi giorni: «La prudenza e la gradualità devono rimanere la nostra luce, bisogna avere la consapevolezza che la curva non si è alzata ma non si è neanche fermata. In queste settimane possiamo dire che si è declinata dal lato giusto, dunque possiamo e dobbiamo continuare su questa strada perché è indice del fatto che la direzione è quella giusta».



RIAPERTURE 3 GIUGNO: TUTTE LE REGOLE

Non solo, secondo Speranza sarebbe sbagliato non riconoscere l’esistenza di un rischio contagio ulteriore dopo la riaperture dei confini internazionali e nazionali: «c’è e ce lo stiamo assumendo. Ma c’è stato un rischio anche quando abbiamo aperto per la prima volta le fabbriche e c’è stato quando abbiamo cominciato a riaprire i ristoranti e le altre attività dal 18 maggio». A livello normativo, se il Governatore Zaia oggi spiegava così durante la conferenza stampa dalla Regione Veneto «Sembra che dal 3 giugno, da mercoledì, non ci sia più il limite del confine regionale di spostamenti. Ma noi siamo in attesa di un provvedimento nazionale. Ci vorrà un Dpcm che interrompa il blocco. A memoria, tutti gli atti decadrebbero dal 15 giugno, per anticipare bisognerebbe fare un provvedimento di revoca», in realtà l’ultimo decreto del Premier Conte già prevede lo stop del lockdown tra le Regioni dopo il 3 giugno, in forza dei buoni dati contenuti nelle “pagelle” Iss del 29 maggio scorso.



Il Governo dunque si appresta, salvo sorprese dell’ultim’ora, a confermare quel Dpcm e a dare via libera alla fase 3: tra le nuove regole che resteranno comunque imposte anche dal 3 giugno in poi, stop alle autocertificazioni regionali e niente quarantena (a meno di non risultare positivi al coronavirus, in quel caso restano gli obblighi visti finora). I viaggi in treno, aereo e metro avverrano sempre con mascherina e distanziamento con controlli della febbre all’ingresso di tutti i luoghi pubblici: sono vietati gli assembramenti mentre nei ristoranti, se non si è conviventi e se manca il metro di distanza, si rischia di pagare multa tanto il ristoratore quanto il cliente.