Il direttore sanitario dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia ha posto l’accento su un aspetto importante: la riapertura delle scuole. Per questo, come riferisce OrizzonteScuola.it, l’esperto ha proposto di riaprire almeno fino alla scuola primaria – quindi asili nido, scuole dell’infanzia e primarie“Garantendo le condizioni di sicurezza, magari vaccinando tutti gli operatori”, ha proseguito. Una proposta ragionevole e che adesso intende avanzarla direttamente all’assessore regionale con l’intento di iniziare proprio dallo Spallanzani dove vi è un asilo nido: “Vorrei riaprirlo e consentire ai colleghi che lavorano nell’istituto di poter portare in serenità i loro figli”, ha aggiunto.



Vaia propone di partire con un “esperimento pilota”. Gli italiani a suo dire sono ormai stanchi  e sfiduciati dalla condizione in cui versano ormai da oltre un anno. “Il mio pensiero va soprattutto alle giovani famiglie con i bambini che frequentano l’asilo e le scuole primarie”, ha aggiunto, rivolgendo il suo appello al decisore politico: “pensiamo alle donne che lavorano e fanno tanta fatica in questo momento”.



VAIA (SPALLANZANI) “RIAPRIRE IN SICUREZZA FINO A SCUOLA PRIMARIA”

Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani, si è detto positivo anche rispetto alle varianti del Covid che preoccupano in questa terza ondata della pandemia. Tuttavia non può non pensare anche ai bisogni degli italiani che, a suo dire, “hanno bisogno di riprendere in mano la voglia e la forza di combattere con speranza e non con la clava della paura delle varianti che sono considerate ancora strumento di terrore”. Proprio rispetto alle varianti che continuano a terrorizzare il Paese e non solo, Vaia ha aggiunto: “Noi le sconfiggeremo soprattutto se tutti insieme avremo la forza di combattere”. Il suo appello però resta sempre il medesimo, ovvero procedere seppur gradualmente con le riaperture: “Pian piano dobbiamo aprire sempre più e in sicurezza spazi di socialità”, ha concluso. Vaia ha anche parlato del vaccino, come riferisce anche l’Ansa, sostenendo che “l’abbattimento drastico del contagio tra le popolazioni vaccinate come gli over 80, i più fragili, il personale sanitario ci dice che il vaccino è uno strumento strategico fondamentale che insieme alle terapie innovative può farci uscire da questa pandemia”. Ciò che però serve, secondo il direttore, è un’altra arma ancora più importante ovvero la capacità dell’Italia di reagire con forza e senza deprimersi.

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