Le scuole in Italia devono riaprire? Un interrogativo di cui si è approfonditamente parlato nel corso della puntata di oggi, venerdì 26 marzo 2021, di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. Ricordiamo che proprio nella giornata odierna sono in corso scioperi in sessanta città d’Italia, dove studenti, docenti e personale scolastico stanno protestando contro la didattica a distanza, chiedendo il ritorno alle lezioni in presenza dai nidi alle università entro il prossimo 7 marzo, dunque immediatamente dopo Pasqua.



Un argomento dunque molto sentito e che sta arrecando diverse difficoltà anche alle famiglie, con particolare riferimento ai genitori con un lavoro non effettuabile attraverso la modalità dello smart working e sul quale il Governo ha voluto mostrare vicinanza ai nuclei familiari di tutto il Belpaese attraverso l’istituzione di appositi bonus per il baby sitting, volto proprio all’acquisto di servizi volti all’assistenza dei minori. Nella speranza, ovviamente, che la campagna vaccinale acceleri e possa contribuire a ridurre ulteriormente tale problematica.



“RIAPRIRE SCUOLE SUBITO, RISCHIO CONTAGI MINIMO”

Sulla riapertura delle scuole in Italia è intervenuto il virologo Francesco Broccolo, il quale ha esternato il proprio punto di vista: “Sulla base dei dati scientifici (pochissimi quelli italiani, di cui avremmo bisogno) si evidenzia che la diffusione del virus all’interno delle scuole è veramente minima. Il vero rischio lo si può correre semmai fuori dalla scuola, nell’attesa dell’uscita dei ragazzi, e sui mezzi di trasporto”. Secondo il professor Broccolo, peraltro, “la scuola addirittura è un luogo più sicuro della propria abitazione, dove magari si trovano i nonni, soggetti più fragili e ad elevato rischio di morte”. In questo momento, dunque, bisogna riaprire le scuole attraverso l’esecuzione di test rapidi settimanali nelle classi, così da potere individuare subito eventuali focolai, soluzione che peraltro è stata già adottata con successo in Francia, Paese attualmente in regime di lockdown, ma entro i cui confini gli istituti scolastici rimangono aperti”.

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