Il doppio addio in casa M5s non aumenta solo le difficoltà della tenuta del Governo al Senato ma apre orizzonti ben più complessi nelle singole commissioni dove Ermellino e soprattutto Alessandra Riccardi sedevano in quota 5Stelle: dalla Giunta per le immunità del Senato fino alla Commissione parlamentare sul “Forteto”, ma soprattutto le commissioni chiave di Finanze-Tesoro e la contenziosa (organismi e norme di Palazzo Madama). Come segnala Il Fatto Quotidiano, la neo leghista manda in minoranza il M5s nei mesi chiave in cui si dovrà decidere sui ricorso contro il taglio dei vitalizi. All’interno della Commissione contenziosa ci sono ora il presidente, Giacomo Caliendo di Forza Italia e due rappresentanti della Lega: Simone Pillon e appunto la Riccardi. Tra domani e venerdì dovranno decidere sulla legittimità del ridimensionamento degli assegni, una battaglia storica del Movimento che ora si ritrova a dover “combattere” con la minoranza da poco incardinata.



DOPPIO ADDIO M5S: ERMELLINO E RICCARDI (CHE ENTRA NELLA LEGA)

Con altri due parlamentari del M5s che dicono addio al Movimento ed escono ufficialmente dalla maggioranza, il Governo inizia ad avere dei seri problemi di tenuta “numerica” al Senato e anche alla Camera la questione si complica. Gli ultimi due “addii” arrivano dalla deputata Alessandra Ermellino – che passa per il momento nel Gruppo Misto – e dalla senatrice Alessandra Riccardi, membro della giunta per le immunità che già nell’ultimo voto sul processo a Salvini votò contro il proprio Governo facendo presagire netta lontananza dall’attuale linea del M5s.ù



«Non vado via dal M5S ma dalle persone che si sono impossessate di un progetto tradendo le speranze di 11 milioni di cittadini, il Movimento è diventato uno spazio privo di confronto e competenza», spiega l’onorevole Ermellino mettendo ancora più in crisi il Movimento 5 Stelle pugliese dopo che già a maggio aveva abbandonato il gruppo Rosalba De Giorgi. Ad una grillina della prima ora sentitasi “tradita” dall’abbraccio con il Pd e il Premier Conte, replica la Riccardi che invece passa da M5s alla Lega come annunciato oggi pomeriggio dal leader Matteo Salvini in una nota: «Porte aperte a donne e uomini perbene e capaci. Sono felice e orgoglioso che bussino alla Lega da tutti gli schieramenti politici, da Nord a Sud, confermando la nostra crescita: siamo seri, credibili e pronti per vincere le prossime elezioni. A livello locale e nazionale». Il Carroccio aggiunge poi come la senatrice milanese sia solo lìultima di una lunga serie di parlamentari delusi dalla nuova linea grillina: «prima di lei, hanno lasciato i 5Stelle per abbracciare Salvini i senatori Stefano Lucidi, Ugo Grassi, Francesco Urraro. Ingressi anche da Forza Italia, come la senatrice Erika Testor (eletta in Trentino Alto Adige) e il deputato siciliano Nino Minardo».



ALLARME NUMERI GOVERNO IN PARLAMENTO

In una nota personale è ancora Alessandra Riccardi a spiegare il suo personale passaggio al gruppo della Lega dopo le delusioni patite all’interno del Movimento 5 Stelle: «Sono arrivata a questa scelta dopo averci riflettuto a lungo, non è stato semplice, ma era diventato impossibile portare avanti idee e progetti per i quali avevo deciso di far parte del Movimento 5stelle». Il disagio della senatrice e avvocato riguarda soprattutto gli ultimi mesi, «non si è realizzato, neppure in minima parte, quel confronto parlamentare anche con l’opposizione per riforme importanti e ancora più necessarie in un periodo difficile come questo».

Inevitabile ora il problema dei numeri in Parlamento per un Governo che si avvicina ai mesi cruciali con le votazioni su Mes, Recovery Fund, Piano di Ripresa e Decreto Rilancio che metteranno ancora più a dura prova la tenuta della maggioranza. «L’addio della senatrice Riccardi? Ne ho preso atto…», così Gianluca Perilli, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato raggiunto dall’Adnkronos, «Abbiamo superato la prova, difficile, dell’ultima volta, con due richieste di numero legale, l’ultima delle quali superata alla prima chiama, e il gruppo ha risposto compatto. Per quel che mi riguarda – conclude Perilli – dinanzi ad ogni difficoltà sono uno che combatte e non si arrende…».