Riccardo Cocciante vive lontano dal nostro Paese ma quando è ospite in tv e in alcuni live dal vivo l’emozione è sempre grande, sia per lui che per i fan che lo seguono e amano le sue canzoni. Oggi è lui ad alzare il velo sulla sua vita e sul suo futuro intervenendo ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, e spiegando che in questo difficile periodo in cui il politicamente corretto sta prendendo piede, gli artisti devono continuare ad andare controcorrente proprio come si faceva un tempo e come lui e i suoi colleghi hanno fatto “cercando di salvare il mondo” con la loro musica: “Bella senz’anima è stata criticata, ma ci sono diverse persone che hanno questo momento. Di canzoni criticate ce ne sono state molte nella storia della musica. E’ pieno di canzoni che all’inizio hanno urtato le persone. Ma noi artisti dobbiamo andare controcorrente… Noi artisti dobbiamo proporre qualcosa di diverso, non dobbiamo andare nella corrente”.
RICCARDO COCCIATE SULLA TRAP, IL FESTIVAL DI SANREMO E SUO FIGLIO…
Riccardo Cocciante poi specifica di non sentirsi una sta ma di essere un artista che ama il pubblico ma che non si rimetterebbe in gioco al Festival di Sanremo, non come concorrente. Nella stessa intervista risponde: “Io sono andato per fida a Sanremo, per fortuna questa sfida l’ho vinta. Ma l’ho detto subito che era una esperienza che volevo fare una sola volta nella mia vita e non la farò mai più. Come concorrente. Poi da ospite è un altro discorso”. E sulla sua musica e sugli artisti moderni non usa mezzi termini: “Tutto è possibile nell’espressione artistica. Stiamo vivendo un momento tecnologico estremamente forte. L’importante è non farsi mangiare da questa tecnologia. Quando è uscito il rap era bello, forte, potente, era rivoluzionario. Poi è stato utilizzato ed è diventato un fatto commerciale. Mi pare una cosa negativa”. E nella sua vita privata? Riccardo Cocciante ama vivere in Europa dopo un lungo periodo in America e si dice fortunato di aver avuto un figlio a cui ha insegnato di non usufruire del successo del padre tant’è che lui vive a New York e si occupa di art design: “Lo abbiamo solo aiutato a trovare la sua strada”.