PERCHÈ RICCARDO COCCIANTE È NATO IN VIETNAM?

Riccardo Cocciante, cantautore classe 1946, è uno degli artisti più apprezzati dal pubblico musicale italiano e autore di alcuni successi capaci di scrivere pagine importanti nella storia della musica italiana. L’artista è nato in Vietnam e soprattutto le generazioni più giovani si domandano il motivo legato alla venuta al mondo in un Paese geograficamente lontano dall’Italia, terra di suo padre, e dalla Francia, patria della mamma. Cocciante nacque a Saigon perché lì il padre gestiva grandi piantagioni, ma poi è dovuto rientrare in Italia nel 1960, quando la situazione, in landa asiatica e in particolare modo nello Stato in cui ha emesso il suo primo vagito, si stava maledettamente complicando.



In un ‘intervista concessa negli anni Settanta al giornalista Cesare Pierleoni, Cocciante viene definito “l’uomo venuto da Saigon, il più ‘nuovo’ dei personaggi della musica leggera italiana”, sottolineando inoltre che “fino a qualche mese fa preferiva farsi chiamare Richard, alla francese”. Del Vietnam gli è rimasto molto poco, perlomeno dal punto di vista musicale, tanto che lui stesso, in quella chiacchierata, ammise di rifarsi alla tradizione di Gino Paoli e di Luigi Tenco: “Canto, come loro, l’amore, solo che il mio modo di arrivare al pubblico è diverso, più violento”.



RICCARDO COCCIANTE: UN SUCCESSO COSTRUITO CON IMPEGNO E RABBIA

Se ancora oggi Riccardo Cocciante (sposato con Catherine Boutet, con la quale lavora da cinquant’anni e che l’ha reso padre di David) risulta uno dei cantanti più apprezzati dal pubblico italiano, ai cui occhi si impose in particolare con la sua “Bella senz’anima”, storia di un amore finito male, lo si deve soprattutto al successo che si è costruito canzone dopo canzone, con un impegno e una grinta fuori dal comune. E dire che aveva cominciato a comporre e interpretare i suoi brani in maniera del tutto casuale: come ha rivelato lui stesso nella sopra menzionata intervista concessa a Pierleoni, “un mio amico vietnamita mi regalò un organo e poco tempo dopo mi incontrai con Marco Luberti e Paolo Cassella, con i quali formai un vero e proprio sodalizio musicale. Eravamo d’accordo su ogni cosa e i risultati non tardarono ad arrivare. La prima canzone fu ‘Piccolo fiore’, poi venne ‘Buonanotte Elisa’ per Morandi e infine il mio primo disco, un 33 giri intitolato Mu”.



Le nuove generazioni l’hanno potuto ammirare nel 2013 in qualità di coach di “The Voice of Italy” su Rai2, al fianco di Noemi, Piero Pelù e della compianta Raffaella Carrà, venuta a mancare poco meno di dieci giorni fa. Nota a margine: quell’edizione del programma registrò la vittoria proprio di un’artista della sua squadra, Elhaida Dani.