Riccardo Fogli è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Riguardo al sesso femminile dice: “Le donne? Ognuno aveva il suo percorso. Le ragazzine avevano i miti, per la prima volta dopo la guerra. Ci amavano, eravamo ragazzi perbene, non eravamo dannati. Nemmeno bevevamo. Facchinetti non l’ho mai visto bere un bicchiere di birra. Eravamo bravi ragazzi che andavano in giro e avevano un grande successo. Non eravamo dannati. La vicinanza delle nostre fans con noi era una vicinanza tenera. Se una ragazza era innamorata di me, non sognava di fare cose scabrose, sognava di darmi un bacio. Magari qualcuna ci arrivava a darmi un bacio, ma non avevamo i letti pieni di fan. E poi ognuno di noi era fidanzato. Eravamo guardati a vista”.
Ma facciamo un passo indietro. Come Riccardo Fogli entra nel complesso dei Pooh? “Ero a Piombino, vivevo a Piombino, facevo il gommista, e con una band di metalmeccanici sognavo di fare successo. Mio padre puliva le strade. Quando aprirono la fabbrica a Piombino mio padre capì che la vita era quella, avere uno stipendio, il posto fisso. Avevo dieci anni quando papà entrò in fabbrica”.
Riccardo Fogli “Ho paura del tempo che passa solamente per la mia bambina”
Riccardo Fogli ha paura del tempo che passa solamente per una cosa: “Mi spaventa solo perché ho una bambina di nove anni, il mio giovane amore. Lei ha bisogno di me e avrà bisogno di me ancora per qualche anno. Mia mamma è in cielo dal 2000, spero che mi faccia da portavoce. Devo vivere ancora un po’ perché voglio proteggere mia figlia piccola. Mio figlio grande lavora, ha trent’anni. Ma la piccola ha bisogno di me ancora. Io mi tratto bene, bevo acqua liscia, niente vino, sto bene, Dio mi ha dato energia e passione. Non ho paura di invecchiare, ma voglio invecchiare con calma. Non voglio lasciare il mondo all’improvviso. Non sono ancora pronto”. Sulla fine della storia con Patty Pravo: “Perché è finita? Perché andavamo a mille all’ora. Consumavamo l’amore. E’ stato un amore fortissimo”.
E sull’addio ai Pooh confessa: “Fu tutto casuale. Io e Facchinetti siamo portati dal nostro manager, che era anche il manager di Patty Pravo. Questo manager ci portò a conoscere Nicoletta. E’ affascinante ora, cinquant’anni fa era di una bellezza travolgente. Ci fu una storia tra di noi. Ma questa storia non c’entrava niente con i Pooh. Due giornali in tempi diversi uscirono con una foto dei Pooh e una foto di Patty Pravo. E lì successo il finimondo”.