Sebbene abbia abbandonato i Pooh nel 1972 per dedicarsi alla carriera solista, Riccardo Fogli resta nell’immaginario collettivo un importante componente di quella band che ha da poco festeggiato i 50 anni e che stasera si è meritata una monografia da parte di Techetechetè su Rai Uno. Di quell’addio comunque doloroso, Riccardo Fogli è tornato a parlare di recente in un’intervista concessa a Libero Quotidiano, che gli ha chiesto quanto ci sia di vero rispetto al fatto che la rottura sia arrivata per colpa della sua storia d’amore con Patty Pravo: “Quando me ne sono andato, ho sbattuto la porta. Al di là c’erano i miei migliori amici, la mia storia, il mio futuro sereno. Sono andato incontro a mille tempeste. Sono costretto a ricordarmelo: tutti me lo chiedono. Ero innamoratissimo di Patty, dopo aver lasciato Viola (Valentino, ndr). Mi spiace, è la vita. Con il senno di poi mi chiedo cosa importasse ai Pooh con chi ero fidanzato. In quegli anni invece…Ma sono cose lontane”.



RICCARDO FOGLI: “DUETTO CON VIOLA VALENTINO? DICO CHE…”

Nella stessa intervista, a proposito di Viola Valentino, Riccardo Fogli è sembrato rispedire al mittente l’appello dell’ex, che in un’intervista aveva dichiarato: “Vorrei ricantare con Riccardo Fogli, come fanno Al Bano e Romina”. Da parte di Riccardo Fogli, però, non sono arrivate parecchie aperture: “Noi non abbiamo mai cantato insieme. Ho letto quello che Violetta dice. Lei non è la figlia di Tyron Power, come io non sono Al Bano, non ho la sua potenza. Credo che sarà difficile, però se il Papa ci dovesse chiamare, un giorno”. A proposito della coppia di “Felicità”, Riccardo Foglio ha tracciato un parallelismo per spiegare la sua popolarità in Russia: “Per loro rappresento il romanticismo. Se Al Bano e Romina sono cento, io 5. Però mi amano, ho un mio modo, ai fratelli russi piace”. Russi che nei giorni della grande emergenza coronavirus in Italia hanno manifestato a Riccardo Fogli, che si trovava lì per concerti, una grande solidarietà nei confronti dello Stivale: “Facevo tradurre dall’ interprete: “Questa sera non ci abbracciamo”, già sapevo che c’ era questa cosa, ma che in Italia avrei trovato quello che ho trovato, mai me lo sarei immaginato. Dal 2 marzo al 13 marzo ero in Russia. Decisi, grazie ad Alitalia, di volare su Roma, che era deserta, e invece di andare dalla mia bambina e da mia moglie Karin ho deciso di isolarmi in Maremma. Qui, i primi 52 giorni, vidi solo due cinghiali, una lepre e un fagiano”.

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