Riccardo Fogli: “Non mi accorgevo di essere povero”
Riccardo Fogli, bassista dei Pooh, racconta la sua carriera, nella band e da solista, al Corriere della Sera. Prima della vittoria a Sanremo con Storie di tutti i giorni nel 1982, “Non avevo più soldi, solo cambiali. Il produttore Alfredo Cerruti, ex fidanzato di Mina, mi prestò 5 milioni di lire per comprarmi uno smoking, due camicie e due paia di scarpe. “Almeno fammi fare bella figura, guagliò”. Che poi arrivare primo a Sanremo non è mica come vincere al SuperEnalotto, non ci diventi ricco, al massimo hai la possibilità di lavorare: infatti feci 150 concerti. Ma dopo quattro anni stavo da capo a dodici”.
L’infanzia non è stata semplice per Riccardo, proveniente da una famiglia non benestante: “Non mi accorgevo nemmeno di essere povero, ero felicissimo, spensierato. Solo che il pomeriggio andavo all’oratorio e non potevo giocare a pallone per non rovinare le scarpe buone, che erano state di mio padre e di mio fratello. Per non disubbidire a mamma giocavo a ping pong, nel 1963 sono stato campione italiano. E il primo calcio ad un pallone l’ho dato a 35 anni”.
Riccardo Fogli: “Così sono entrato nei Pooh”
Prima di intraprendere la carriera di musicista, per due anni Riccardo Fogli ha lavorato alla Piaggio. Al Corriere della Sera racconta: “Prima ancora facevo il truccatore di gomme d’aeroplano. Per recuperarle, dove c’era un taglio sul battistrada, lo incidevo con una lama, ci passavo il mastice e poi vulcanizzavo. Ogni tanto prendevo certe scosse elettriche. Però ho imparato che se sollevi gli alluci le senti di meno. A 15 sono entrato in Piaggio, come papà. Ero il postino interno, smistavo la corrispondenza”.
Nel 1966 arrivarono i Pooh: “Roby Facchinetti e Valerio Negrini mi dissero che gli serviva un cantante bassista. Con gli Slenders tanto eravamo alla canna del gas, senza una lira. Accettai, ma in cambio loro si impegnarono a ricomprarci il camioncino rosso che non avevamo ancora finito di pagare a rate. Anni fantastici, rivoluzionari, la musica dei Pooh era diversa, innovativa“. L’amico del cuore, nella band e fuori, era “Roby Facchinetti, il mio fratellone, il mio riferimento affettivo, allora e adesso. Eravamo i due “stranieri” e dividevamo una stanzetta di una pensione con due letti e un lavandino. Ci raccontavamo tutto e insieme cercavamo di rimediare quelle 200 lire per mangiare”.
Riccardo Fogli: “Ho conosciuto mia moglie quando aveva 16 anni”
L’amore con Patty Pravo portò Riccardo Fogli a prendere decisioni dure, come quella di dividersi dai Pooh. I due si conobbero “Nel 1972, io e Nicoletta eravamo due ragazzi. Ci presentarono. Ci guardammo. Nel giro di qualche ora eravamo nella stessa camera”. Lui, per la cantante, lasciò la prima moglie: “Ah Viola, Violetta… allora ci stavamo già separando, dopo ci abbiamo riprovato ma non ha funzionato. Le voglio un gran bene”. Il matrimonio con la collega, però, non durò molto: “Tutto finisce, anzi cambia. L’ho rivista nel 2013 a Tale e Quale, imitavo proprio lei”.
Riccardo Fogli nel 2010 ha sposato Karin, che ha quasi 32 anni di meno. I due si sono conosciuti nel 1995: dopo 15 anni, il matrimonio. Al Corriere della Sera, il bassista racconta di averci riflettuto a lungo “Perché aveva solo 16 anni e io ero ancora impegnato con Stefania, la mia seconda moglie. Suo padre l’aveva trascinata controvoglia a un mio concerto vicino Roma. Karin mi vide e pensò che fossi l’uomo più bello che avesse mai visto… (ride) ma che avevo troppe donne intorno. “Aspetterò che invecchi”, si disse. E lo ha fatto. Al secondo appuntamento l’ho portata in gioielleria a scegliere l’anello”.