Riccardo Iacona, giornalista e conduttrice televisivo italiano, è nato a Roma nel 1957. Dopo essersi diplomato al liceo classico della Capitale, si è laureato al DAMS di Bologna per poi dedicarsi fin da subito al mondo dello spettacolo e diventare aiuto regista nel periodo tra il 1980 e il 1987. Dal 1987 ha cominciato a lavorare per Rai 3 come autore, scrivendo la sceneggiatura di vari programmi di successo come “Tempo Reale” di Michele Santoro e ancora “Scenario” di Andrea Barbato. Nel 1996 ha salutato la Rai per passare alla Mediaset, con il programma “Moby Dick” su Italia 1. Dopo essere tornato in Rai, ha continuato il suo lavoro certosino nel giornalismo d’inchiesta, con i suoi famosissimi “reportage emotivi”, servizi nei quali il conduttore è solito mettere le proprie esperienze e le proprie emozioni così da rendere più interessante e vivo il prodotto.



Nel frattempo Riccardo Iacona ha iniziato anche la carriera da conduttore tv, diventando un volto di Presa Diretta, programma al quale ha legato il suo nome. Nel corso della sua lunga carriera di successo, non sono mancati i premi per Riccardo Iacona, che ha vinto il Premio giornalistico 2006 “Nino Culicchia” a Marsala nel 2007 e dopo ancora il Premio Itaca nel 2007, il Premio Sulmona nel 2008, il Premio Colombe d’oro per la Pace nel 2009 e il premio “Città del Diario” nel 2017. Varie anche le opere pubblicate come “L’Italia in presadiretta” del 2012 e “Palazzo d’ingiustizia: il caso Robledo e l’indipendenza della magistratura. Viaggio nelle procure italiane” del 2018.



Chi è Riccardo Iacona: la vita privata del conduttore tv

Riccardo Iacona è un amatissimo conduttore, apprezzato da tutto il pubblico per la sua competenza, la sua umanità, il modo in cui riesce ad affrontare inchieste anche delicate con tatto e allo stesso tempo competenza e arguzia. Sappiamo poco, però, del conduttore tv dal lato privato: non conosciamo infatti i dettagli della sua vita.

Leggi anche

Ludovica Francesconi a La Volta Buona: “Stavo per mollare il cinema”/ “Provini andati male, poi papà…”