Il ritorno di Riccardo Marcuzzo, in arte Riki, è stato accompagnato da una imponente campagna pubblicitaria che gli sta facendo guadagnare una enorme visibilità. L’idea iniziale è stata quella di pubblicizzare il nuovo album in uscita del giovane cantante nato artisticamente nella Scuola televisiva di Amici di Maria De Filippi attraverso una serie di manifesti con la scritta “Rovinami” e che tappezzano in questo periodo molte città italiane. Manifesti che è possibile trovarli anche nei punti più strani delle piccole e grandi metropoli e che hanno dato il via ad una vera e propria “caccia” da parte dei fan, ai quali è stato dato il compito di scriverci sopra, decorarli, imbrattarli con dei pennarelli, al fine di “rovinare”, appunto, la grande immagine di Riki che campeggia su ciascuno di essi. L’iniziativa in poco tempo ha avuto un grandissimo seguito al punto da sorprendere anche lo stesso Marcuzzo che ieri, tramite la sua pagina Instagram, ha voluto scrivere un lungo post in cui manifesta la sua sorpresa e ringrazia quanti hanno reso possibile questo grande passaparola. “Tutto è iniziato appena due giorni fa ed è surreale quello che sta accadendo!”, ha esclamato nella didascalia che accompagna una serie di scatti che gli sono stati segnalati.

RICCARDO MARCUZZO E IL MESSAGGIO OMOFOBO: LA REPLICA DI RIKI

C’è chi sul manifesto che recita “Rovinami”, sopra il corpo di Riki Marcuzzo ha deciso di disegnarci con lo spray un cuore rosso fiammante, e chi invece ha scritto delle frasi. C’è persino chi ha disegnato i classici scarabocchi volgari tipici dei ragazzini e che si trovano spesso incisi sui banchi di scuola. Ci sono baci su tutto il corpo ed ancora dediche riservate direttamente a lui dai suoi fan. Non mancano tuttavia le offese, come chi ha deciso di imbrattare i manifesti con la scritta “Froc*o”. Anche a loro Riki ha deciso di rivolgere il suo pensiero nel lungo post Instagram. “Non mi sarei mai aspettato che le persone andassero veramente in giro a scrivermi sopra o a pasticciarmi né tantomeno che lo facessero direttamente dal telefono!”, ha commentato Marcuzzo, ricordando il tono provocatorio dell’iniziativa. “Grazie a tutte queste dimostrazioni di affetto e grazie anche a chi mi insulta o pensa di farlo. “Froc*o” non è un insulto, specialmente nel 2019!”, ha però voluto saggiamente ricordare. Quindi ha proseguito con una importante lezione che vale la pena rileggere in futuro: “L’odio prima si stufa e poi si spegne. Cresciamo, crediamoci e non avremo paura perché chi sta bene con se stesso e si accetta, sia con l’ironia che con l’indifferenza, vince sempre”.