Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera dei Deputati per la Lega, si è lasciato andare ad una lunga riflessione sulle pagine di Libero, in cui ha affrontato tanto il tema delle alleanze europee, quanto la posizione della Lega a Bruxelles, che la questione PNRR. Partendo dalle alleanze, ritiene infatti che alla Francia di Macron, ora come ora, converrebbe un asse con l’Italia piuttosto che che con la Germania, come invece sembra intenzionata a fare.
“Sarebbe sua convenienza”, spiega Riccardo Molinari, “siamo due Paesi che hanno economie e problemi strutturali simili”. Di contro, però, “Macron ha accentuato la ricerca di un asse privilegiato con i tedeschi. Pare convinto che legarsi a un’economia più forte possa portargli qualche vantaggio”. Similmente, tra Francia e Italia vi è anche una condivisione di ideali sul tema dell’immigrazione e secondo Riccardo Molinari “Parigi sembra non rendersi conto che, se la Ue continua a lasciare sola l’Italia, i clandestini aumenteranno Oltralpe quanto da noi”. Complessivamente, spiega che “Francia e Italia dovrebbero collaborare per limitare il riformismo liberista della Ue indipendentemente da chi governa, nell’interesse dei rispettivi popoli”.
Riccardo Molinari: “La Lega in UE deve cambiare passo”
Passando oltre al discorso sulla Francia, Riccardo Molinari analizza, poi, la posizione della Lega a livello Europeo. “Oggi viviamo una contraddizione per cui a Roma siamo partito di governo a tutti i livelli”, spiega, “mentre a Bruxelles siamo in un gruppo che comporta l’esclusione automatica da qualsiasi potere di incidere”, ma prima di capire in qualche gruppo sia meglio collocarsi “è importante definire cosa vogliamo fare in Europa”.
“Gli elettori ci chiedono di portare avanti le loro istanze”, riflette ancora Riccardo Molinari, “e ora bisogna capire quanto avere le mani legate in Europa per una sorta di coerenza (..) sia ancora compatibile con il nostro essere una forza di governo decisiva”. Non un cambio di bandiera, opinioni o ideali, perché secondo lui “si può rimanere coerenti e fedeli al mandato elettorale anche cambiando posizioni”. Infine, parlando del PNRR, Riccardo Molinari sottolinea ancora una volta che “è necessario ritoccare il piano“, perché “voglio solo che i soldi vengano spesi bene anziché male”.