Riccardo Molinari, capogruppo della Lega presso la Camera dei Deputati, è intervenuto nella mattinata di oggi, martedì 16 giugno 2020, ai microfoni del talk show di Rai 3 “Agorà” per dire la sua sulla questione relativa ai presunti finanziamenti. “Il giornale ABC è una testata seria, appartenente alla libera stampa spagnola. Non è un blog come quello che ha accusato la Lega sul caso della Russia e sul quale il M5S ha costruito una campagna di delegittimazione che dura tuttora”. Molinari ha sottolineato altresì che una fonte riconosciuta sostiene di aver le prove che validano la sua tesi: “Vedremo chi avrà ragione. Non mi scaglio contro il Movimento Cinque Stelle, perché ho il beneficio del dubbio: a parti invertite ci avrebbero accusato delle peggiori cose. In ogni caso, a loro contesto un atteggiamento anticapitalista nei fatti. Aver voluto far chiudere l’Ilva significa puntare alla distruzione del tessuto italiano, così come la politica estera filocinese. L’atteggiamento tenuto induce a pensare a una linea chavista, indipendentemente dai finanziamenti dal Venezuela”.
RICCARDO MOLINARI SUL CASO VENEZUELA. CASTALDO: “FA SORRIDERE”
Sempre nel corso di “Agorà” ha preso la parola sulla questione venezuelana anche Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del Parlamento europeo (Movimento 5 Stelle), il quale ha sottolineato che le accuse rivolte al suo partito dal quotidiano iberico “ABC” fanno “più sorridere che preoccupare. Ricordo tanti anni di campagna elettorale con i 5 Stelle, ne ho fatti almeno 10 solo di comunali, senza contare svariate elezioni regionali ed europee. Abbiamo sempre fatto campagna con microdonazioni, figuriamoci se saremmo andati a cercare strane valigette in giro per l’Italia nei consolati. Stiamo parlando di una vicenda smentita anche dalle stesse autorità venezuelane”. Un’ulteriore incongruenza, a detta di Castaldo, il quale ha preso la parola poco prima di Riccardo Molinari, è da ricercarsi nel “documento spacciato per sicuro e già verificato. Esso in realtà utilizza nel 2010 un timbro che non si usava più dal 2006 nel Paese sudamericano. Ecco perché è un falso”.