Grande protagonista della 70esima edizione del Ravello Festival, Riccardo Muti non risparmia critiche all’Italia. Intervistato dall’Agi, il celebre direttore d’orchestra non ha utilizzato mezzi termini: questo Paese “è una delle nazioni che ha meno orchestre al mondo. Inutile centuplicare i conservatori che continuano a sfornare dei diplomati che non trovano lavoro”.



Dopo aver diretto la sua orchestra giovanile Cherubini, Riccardo Muti ha evidenziato che le orchestre però vanno centuplicate unicamente per portare cultura alla popolazione, non per trovare lavoro: “Ci sono molti luoghi in Italia senza orchestre e senza teatri e questa non è una cosa bella, è una vergogna. Molti paesi all’estero sono increduli di fronte questa situazione che è veramente imbarazzante”.



RICCARDO MUTI, IL J’ACCUSE ALL’ITALIA

Nel corso del dialogo con l’Agi, Riccardo Muti ha parlato della presenza nella Cherubini di due ragazzi in fuga dall’Ucraina, applauditissimi nel corso del programma. . “La musica è importante per tutti, la musica rende migliori. Sono frasi che a furia di ripeterle sono diventate retoriche e vuote”, ha spiegato il maestro: “Lo dimostrano proprio i due musicisti ucraini che suonavano con noi e sono in Italia per qualche mese. Sii sono sposati musicalmente con i nostri giovani della Cherubini pur non comunicando con la lingua tra loro, la musica che li ha uniti”. Riccardo Muti ha poi elogiato i ragazzi dell’orchestra: “Molti di loro però hanno avuto la disgrazia di nascere in posti, sicuramente belli, perchè l’Italia è tutta meravigliosa, ma che non hanno orchestre, teatri, teatri di prosa e quindi non hanno un futuro. Il nostro paese ha una storia artistica importantissima, non importante. Questi ragazzi sono una piccola espressione numerica della qualità che c’è in Italia e sono parte di quelle persone che possono diffondere la nostra cultura ma che non hanno molte possibilità. Dico queste cose con amarezza. Siamo il paese della musica o della storia della musica?”.

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