Riccardo Polizzy Carbonelli, alias Roberto Ferri in ‘Un posto al sole’

La puntata odierna de La Volta Buona è stata impreziosita dalla presenza di Riccardo Polizzy Carbonelli, volto iconico della prima soap opera italiana: “Un posto al sole”. Nel ruolo di Roberto Ferri appassiona da 26 anni i telespettatori, dividendo per emozioni e storie che nel corso degli anni si sono intrecciate nelle maniere più disparate. L’attore, parlando della sua longeva esperienza, ha iniziato ringraziando tutti coloro che rendono tutto ancora più semplice e piacevole. “Vorrei ricordare e ringraziare tutti i miei colleghi, il centro di produzione Rai di Napoli con tutti i suoi meravigliosi dipendenti che sono come una seconda famiglia”.



Parlando dell’esperienza nei panni di Roberto Ferri in “Un posto al sole”, Riccardo Polizzy Carbonelli ha raccontato: “Ho iniziato presto a lavorare al teatro, poi è arrivata la televisione e la ribalta straordinaria con ‘Un posto al sole’. Se mi sono mai stancato di interpretare sempre lo stesso personaggio? No, per niente, anche perchè è una sfida continua il fatto di dire anche cose simili ma ogni volta in maniera diversa. Io enorme gratitudine e poi non faccio solo questo, ringrazio tutte le persone che mi hanno sempre sostenuto”.



Riccardo Polizzy Carbonelli, il toccante ricordo di Gigio Morra: “Era grande come artista e persona…”

Riccardo Polizzy Carbonelli ha dunque spiegato a Caterina Balivo – nell’intervista di oggi a La Volta Buona – di non aver mai messo in dubbio il suo personaggio o ponderato l’idea di chiudere il suo percorso ad “Un posto al sole”. “Se ho mai pensato di mollare in questi 23 anni? Mai, a volte c’è stanchezza ma relativa agli spostamenti ma non all’esecuzione, il mio rapporto è con il lavoro e non con il personaggio di Roberto Ferri”.

Il cast di “Un posto al sole”, così come il mondo dello spettacolo italiano in generale, ha perso uno dei suoi pilastri: Gigio Morra. L’attore è tristemente passato a miglior vita e Riccardo Polizzy Carbonelli si è speso in sua memoria con parole dense di affetto e stima. “Come tutte le persone che venivano dal teatro, un grande artista e persona che era; lui ha lavorato tantissimo. Il nostro rapporto era di grande stima, lo andavo a vedere anche al teatro. Aveva sempre la battuta pronta e allo stesso tempo aveva la capacità di concentrarsi. Il suo modo d’essere e di fare alimentava la stima, era una grande esempio di tenuta lavorativa”.