C’è grande attesa per Riccardo Scamarcio ospite della nuova puntata di Che tempo che fa di Fabio Fazio sul NOVE. L’attore è tra i protagonisti di “Modì – Tre Giorni sulle ali della follia”, il nuovo film diretto da Johnny Deep presentato in anteprima assoluto alla Festa del cinema di Roma. Un film dedicato ed incentrato su tre giorni di vita del pittore Amedeo Modigliani e che hanno permesso all’attore di lavorare con il grandissimo Johnny Deep. Intervistato da Vanity Fair, Scamarcio ha rivelato di non aver mai conosciuto prima Johnny Deep, anzi che il loro primo contatto è stato tramite Zoom: “una video call fatidica che gli ha fatto capire che ero l’attore giusto per interpretare Modigliani”. Dopo quella videochiamata i due si sono visti a Londra dove hanno discusso del film, ma anche di cinema e di come inquadrano il loro lavoro. ”



“Abbiamo capito di avere la stessa visione anche rispetto a come va il mondo, alla vita” – ha detto Scamarcio che ha ritrovato in Johnny Deep tanto della provincialità essendo la star nata nel Kentucky e lui ad Andria.

Riccardo Scamarcio sul nuovo film “Modì: “ero ossessionato di Modigliani da bambino”

Il ruolo di Amedeo Modigliani arriva quasi come una coincidenza nella vita di Riccardo Scamarcio che da bambino ha preso una vera e propria ossessione per il pittore. Il motivo? La mamma, una pittrice e grandissima appassionata delle opere di Modigliani. “Da bambino ho trovato un libro con le fotografie dei quadri di Modigliani” – ha raccontato Scamarcio – “lo sfogliavo, ci giovano, ci disegnavo su. Era diventata un’ossessione”. Lavorare con Johnny Deep è stato sicuramente un momento importantissimo della sua carriera: “ti fa sentire invincibile perché conosce bene il mestiere dell’attore, sa quali sono le dinamiche, le paranoie, le fragilità di chi fa il nostro lavoro”.



Un lavoro a cui Scamarcio si è avvicinato molto presto: a soli 15 anni, infatti, scopre il teatro che diventa il luogo ideale per un bambino spericolato ed inquieto come lui. “Guidavo la macchina di mio padre senza patente, facevo casini, saltavo scuola. Il fatto è che ero troppo pieno di energia, curioso, per stare seduto a un banco di scuola per cinque ore” – ha detto l’attore.

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