Ci sono anche i Ricchi e Poveri, nel cast della seconda puntata di Ballando con le Stelle, in onda oggi in prima serata su Rai1 con nuovi ballerini per una notte. Sì, proprio loro, Angelo Sotgiu, Franco Gatti, Angela Brambati e soprattutto Marina Occhiena, che torna a far parte del gruppo a oltre trent’anni da quell’addio che riscopriamo provvisorio. Partenze e ritorni a parte, vale la pena approfondirla tutta, la loro storia, a cominciare dagli esordi con Franco Califano che ideò il nome del complesso. “Califano ci invitava sempre a cena e noi non potevamo mai pagare, un giorno ci siamo inventati che dovevamo andare dai parenti, in particolare da una zia, per declinare l’invito”, raccontano i quattro in un’intervista del 6 febbraio a Radio Italia. “Però lui forse aveva già avuto il dubbio che qualcosa non andava, allora ci ha seguito e ha visto che alla prima curva con l’auto ci siamo fermati e ci siamo messi a mangiare un panino; ci ha detto quindi che si era accorto di qualcosa e ha commentato: ‘Voi siete ricchi di spirito ma poveri di tasca, allora vi chiamerò Ricchi e Poveri!’”.



Le canzoni dei Ricchi e Poveri sono ancora attuali

La reunion dei Ricchi e Poveri nel 2020 ha dato modo alle nuove generazioni di conoscere e apprezzare la loro produzione musicale, così lontana nel tempo eppure così vicina per l’attualità dei temi trattati. Si pensi per esempio a quella canzone dalla morale così forte che si intitola Che sarà, che nel 1971 descriveva il fenomeno delle migrazioni con tutti i connotati dell’epoca. Un pezzo per così dire ‘adattabile’ al contesto di oggi: “Quante famiglie hanno i ragazzi fuori casa per studiare e cercare lavoro?”, suggerisce Angela. “Quindi quel pezzo ha toccato molto i cuori di tutti oggi e specialmente allora. Una volta i ragazzi si sposavano giovanissimi, non ce la facevano e andavano all’estero: io ho uno zio che è andato in America e non l’ho mai conosciuto, non è più tornato”.



Il successo dei Ricchi e Poveri

Quanto alla loro, di gavetta, i Ricchi e Poveri ricordano come anche Fabrizio De André abbia avuto un ruolo preminente nell’ascesa verso quel successo che erano tanto speranzosi di ottenere. “Ci ha ascoltato in un locale, ci ha invitato a casa sua dove abbiamo cantato insieme, poi ci ha portato da una casa discografica a Milano con la speranza che qualcosa sarebbe cambiato ma non è andata bene, non siamo piaciuti anche se eravamo bravi, forse non ci hanno capiti o non eravamo nei loro programmi. Fabrizio in genovese ha detto: ‘Questi non capiscono nulla, però voi andate avanti, avrete successo ugualmente’. E noi siamo andati avanti”. E – col senno di poi – hanno fatto bene.

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