Ricchi e Poveri (Angela Brambati e Angelo Sotgiu) lanciano pesanti accuse: “Ci snobbavano per la nostra musica”

Grazie alla partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo 2024 sono ritornati in auge e da allora stanno riscoprendo un clamoroso successo, una nuova giovinezza artistica grazie al singolo della kermesse Ma non tutta la vita ed alla hit estiva Aria. Tuttavia i Angela Brambati ed Angelo Sotgiu hanno voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe in un’intervista rilasciata a Vanity Fair. I due cantanti, infatti, hanno confessato che in passato la loro musica è sempre stata considerata inferiore a quella dei grandi cantautori.



“Ma sì, diciamolo pure: consideravano la nostra musica commerciale e ci snobbavano. Ma noi eravamo contentissimi di fare la nostra musica perché ci permetteva di essere in contatto col pubblico. A noi interessa cantare per la gente” ha rivelato Angela mentre Angelo le ha fatto eco: “Ci dicevano “siete popolari“ come se fosse un difetto. Ma non lo è proprio per niente, secondo noi. Anzi…” “Chissà perché Russell Crowe, che è un grande attore, ha scelto di cantare proprio Sarà perché ti amo…?» ha infine concluso la cantante. Dopo l’addio di Marina Occhiena e la morte di Franco Gatti il quartetto dei Ricchi e Poveri è rimasto un due ma entrambi continuano a cantare e collezionare successi.



“Complesso di inferiorità? Mai”: lo sfogo di Angela Brambati ed Angelo Sotgiu

E non è tutto perché durante l’intervista al magazine Angela Brambati ed Angelo Sotgiu hanno ribadito di non aver mai avuto il complesso di inferiorità nei confronti dei cantautori: “Mai avuto. Poi il primo a scoprirci e a portarci a Milano per fare un provino è stato proprio uno dei più grandi cantautori italiani, Fabrizio De André. Stiamo parlando di un poeta. Abbiamo avuto il suo benestare, che altro avremmo potuto volere?” Concludendo che non hanno mai pensato di smettere: “Quest’idea non ci ha mai neppure sfiorati. Siamo sempre andati avanti, abbiamo sempre progettato il futuro. E sa perché? Perché abbiamo sempre creduto in quello che facevamo, e in quello che amavamo fare. Franco aveva già lasciato il gruppo nel 2016, ma ci ha sempre detto, fino all’ultimo: “Voi lo sapete, vero, che dovete andare avanti?”. Ma lo avremmo fatto comunque. E abbiamo fatto bene.” Ed a giudicare dal successo dopo 60 anni di carriera hanno fatto bene.

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