Secondo Walter Ricciardi l’Italia potrebbe uscire dalla pandemia di covid nel giro di soli 8 giorni, se si riuscisse ad effettuare un “tamponamento” massiccio. Il consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, ordinario di Igiene Pubblica alla Cattolica di Roma, ha parlato stamane con i microfoni del quotidiano Repubblica, spiegando: “Oltre a vaccinare tutti, bisognerebbe fare i tamponi alla stragrande maggioranza degli italiani e isolare gli infetti. Se ne uscirebbe in 8 giorni. È un’operazione che tutti dicono sia impossibile ma i cinesi, per un caso, testano 10 milioni di persone. Noi con 200mila potremmo ben testare 60 milioni di italiani”.

Walter Ricciardi ha applaudito l’Italia per come è riuscita a trattare la pandemia in questi quasi due anni (“ha fatto molto bene”), mentre è molto negativo, così come del resto aveva già spiegato ieri, il giudizio nei confronti della Gran Bretagna e di Boris Johnson, che nelle scorse ore ha deciso di togliere qualsiasi restrizione anti covid. “Vanno rafforzate due cose – consiglia Ricciardi – la vaccinazione a over 50 e ai bambini. Bisogna fare le somministrazioni nelle scuole, come la Puglia che infatti ha le percentuali migliori. Occorre, inoltre puntare sulla ventilazione nelle scuole. È giusto tenerle aperte, ma va fatto in sicurezza. Se la scuola è ben organizzata diventa un posto più sicuro di alcuni di quelli dove passano il loro tempo gli studenti, specie nei contesti più disagiati. In generale, fuori dalla scuola si possono creare più facilmente situazioni a rischio contagio”.

RICCIARDI: “IN ITALIA C’E’ PROBLEMA DI TESTING E TRACCIAMENTO”

Il problema principale del nostro Paese riguarda il sistema di tracciamento, come ben si sa, nota dolente: “Non abbiamo un adeguato sistema di testing e tracciamento – sottolinea Ricciardi – se vuoi evitare i contagi, li devi identificare prima. È come un incendio, va spento quando c’è il piccolo fuocherello, sennò dilaga. Ma noi ancora non lo abbiamo capito. Così abbiamo una pandemia virale, economica, sociale e mentale. Andiamo verso ondate che si susseguono”.

In ogni caso sembrerebbe iniziare ad intravedersi la luce in fondo al tunnel: “Non è ancora chiaro ma forse sì, lentamente si va verso la fine. Speriamo che l’ondata si esaurisca a febbraio. Avremo, se non allentiamo troppo le misure, una primavera discreta e un’estate ottima e quindi un autunno di difficoltà. Entreremo in un circolo vizioso se appunto le Regioni non migliorano il sistema di tracciamento e di testing”.