Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, ha fatto il punto della situazione sulla pandemia a Rai News 24: “Siamo in una situazione di peggioramento, ma migliore rispetto al resto d’Europa e del mondo perché abbiamo una buona base vaccinale che arriva quasi al 90% della popolazione e abbiamo, tra i primi, utilizzato la metodica del Green pass che consente di limitare la circolazione del virus. Però non ci dobbiamo accontentare, dobbiamo essere attenti appunto a continuare ad accelerare la campagna vaccinale, ad intensificare la riprotezione dei cittadini con le terze dosi, soprattutto per quanto riguarda i più vulnerabili, e a continuare a stare molto attenti ai nostri comportamenti soprattutto nei luoghi al chiuso, dove la variante Delta, che ha cambiato radicalmente la dinamica della pandemia, è particolarmente contagiosa“. Ricciardi ha spiegato anche perché sarà necessario, a suo dire, estendere la terza dose a tutta la popolazione: “Per i vaccini è normale avere questo tipo di percorso: sono pochissimi i vaccini che con una o due dosi proteggono per tutta la vita. La stragrande maggioranza ha bisogno di richiami perché l’immunità si attenua e quindi il soggetto non è più protetto come nei primi giorni successivi alla vaccinazione, è un fatto assolutamente normale. Lo facciamo tutti gli anni per l’influenza, lo facciamo con delle dosi di richiamo sui vaccini fatti in età pediatrica e lo dobbiamo fare adesso: è opportuno farlo quanto prima, innanzitutto per la popolazione fragile, che per età e patologia sono vulnerabili, ma pian piano – come ci sta insegnando Israele – lo dobbiamo fare per tutti. Israele ci sta insegnando che grazie alla vaccinazione per tutti si sta bloccando una quarta ondata del virus che si preannunciava preoccupante“.
RICCIARDI: “PANDEMIA POTREBBE FINIRE NEL 2023”
Ma il Green pass, chiede l’inter va modificato visto che dura 12 mesi? Non c’è il rischio che ci faccia sentire troppo sicuri? Ricciardi risponde: “Il Green pass è una misura organizzativa basata sull’evidenza scientifica che se una persona è vaccinata o guarita è protetta. Il punto debole del Green pass sono i tamponi antigenici perché nel migliore dei casi danno un 30% di falsi negativi: significa quindi che una persona, pur essendo negativa al tampone, è invece positiva ed entrando in un ambiente chiuso contagia gli altri. Tant’è vero che molti Paesi, soprattutto nel Nord Europa, stanno adoperando il Green Pass soltanto con la copertura vaccinale o con la guarigione. Per il momento è un’opinione mia personale e di altri colleghi, però penso che bisogna andare in questa direzione, altrimenti con questa variante Delta ci potremo trovare nei guai“. Poi una previsione sui casi: “Io credo che i casi continueranno a crescere, non nella misura con cui stanno crescendo negli altri Paesi. Il governo ha fatto delle scelte rapide ed efficaci, ma i casi aumenteranno perché ci sono ancora 7 milioni di italiani che non sono vaccinati. Se noi accelereremo con le misure io credo che questo aumento sarà contenuto. Stato d’emergenza da prorogare inevitabile? Per noi scienziati l’emergenza è quella sanitaria: questa non finirà neanche nel 2022. Se, come abbiamo fatto scrivere nel G20, il 70% della popolazione mondiale verrà vaccinata entro il 2022, la pandemia potrebbe finire nel 2023“.