Rischiamo 16mila casi al giorno”. A lanciare l’allarme sulla seconda ondata di coronavirus in Italia è Walter Ricciardi, uno dei membri del comitato esecutivo dell’Oms e consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. Nel corso dell’intervista rilasciata oggi a “Buongiorno” su Sky TG24, commentando la nuova impennata di contagi in Italia, ha spiegato: “Quello che si è verificato da giugno in poi è un raddoppio dei casi ogni mese”. Per questo, aggiunge Ricciardi, “rischiamo fra un mese di avere oltre 8 mila casi al giorno e tra due mesi, quando arriverà l’influenza, di avere 16 mila casi in un giorno”. L’esperto ritiene che l’Italia abbia commesso gli stessi errori di Francia, Spagna e Gran Bretagna, che hanno sottovalutato questa fase dell’epidemia. “Gli ospedali Covid in Campania e Lazio sono quasi pieni”, ha proseguito il professore ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica di Roma. A preoccuparlo non sono le terapie intensive, ma quelle sub-intensive, “perché ci sono i pazienti infettivi che devono essere curati in un certo modo e i posti si stanno saturando già adesso. Figuriamoci quando arriverà l’influenza cosa succederà”.

RICCIARDI “REGIONI IMPREPARATE O NON LO SONO ADEGUATAMENTE”

La situazione al momento però è sotto controllo. “Non siamo al collasso no, ma siamo in una situazione di grandissima pressione”, ha precisato Walter Ricciardi a Sky TG24. Quindi, l’Italia è ancora in tempo per evitare il peggio, ma serve la collaborazione della popolazione. Ora infatti paghiamo la rilassatezza che si è determinata in estate. Il problema ora è che la situazione non è omogenea. “Ora ci sono Regioni che si sono fatte trovare più o meno preparate, e la mia preoccupazione è che questa preparazione non sia ancora adeguata a maggior ragione per quando arriverà l’influenza, e ci sono altre Regioni che si sono fatte trovare più impreparate, cioè non hanno aumentato quella capacità di testing che era presumibilmente necessaria e si è rivelata assolutamente necessaria”. Secondo Ricciardi, che ai nostri microfoni ha parlato dei rischi per il Sud, andava rafforzato il sistema di testing, che doveva essere allargato a tutte le strutture, così come andavano preparati i pronto soccorso, dove in molti casi non ci sono percorsi differenziati. Per l’esperto è stato sottovalutato “il fatto storico” che le pandemie hanno una seconda ondata più pericolosa della prima.

BONACCINI A RICCIARDI “QUALCHE PAROLA FUORI LUOGO”

Le sue considerazioni sulle Regioni hanno peraltro suscitato qualche polemica. Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, a Radio24 ha replicato a Walter Ricciardi, secondo cui alcune Regioni avrebbero “dormito” dopo la fase più acuta dell’epidemia di coronavirus. “Ricciardi non ha competenze istituzionali, e penso che qualche parola sia stata utilizzata fuori luogo”. Il consigliere del ministro Speranza allora ha precisato: “Non voglio colpevolizzare le Regioni, so che alcuni presidenti si sono risentiti per le mie dichiarazioni, ma voglio sottolineare che di fronte a una pandemia da virus respiratorio bisogna lavorare tutti insieme e basare le decisioni sull’evidenza scientifica. Nel momento in cui si ignora il messaggio che bisogna approfittare dei mesi estivi per prepararsi, allora si sbaglia”. Ricciardi ha poi escluso la chiusura delle scuole e un lockdown generale, ma si stanno invece valutando delle limitazioni per quelle attività in cui si creano assembramenti.