Si schiera pubblicamente contro la riapertura delle scuole il consiglio del ministro della salute, Walter Ricciardi. Secondo il professore, da sempre a sostegno di una linea rigorosa per contrastare la pandemia di covid, riaprire ora gli istituti superiori con 20mila casi al giorno non è la migliore delle mosse possibili.
“La circolazione del virus è ancora intensa – le sue parole rilasciate ai microfoni del quotidiano IlMessaggero – questo stato di emergenza per altri sei mesi è necessario ma va colto in funzione dell’evidenza scientifica che ci dice una cosa ormai chiara: le misure per fermare la trasmissione di Sars-Cov-2 vanno mantenute in maniera coordinata sul territorio italiano e in modo comprensibile ai cittadini. Soprattutto devono essere applicate in maniera costante”, e ancora: “Le soluzioni decise non saranno sufficienti, è evidente. Così i contagi cresceranno ancora. Pensare di riaprire le scuole, con 20 mila casi al giorno, non ha senso”.
RICCIARDI: “LE PANDEMIE SONO FENOMENI CHE DURANO ANNI”
“Le pandemie sono fenomeni che durano anni – ha proseguito il consigliere del ministero della salute, parlando con il quotidiano romano – sicuramente mesi. Bisogna attrezzarsi per combatterla. Però bisogna utilizzare questo stato di emergenza per dare messaggi chiari e veritieri agli italiani e adottare misure efficaci. Bisogna cercare di anticipare il virus, non inseguirlo. La sfida di oggi è questa. Ma non ci stiamo riuscendo. Le istanze che, come scienziati, rappresentiamo al ministro della Salute e che lui a sua volta rappresenta al Parlamento scontano dei compromessi al ribasso che non riescono a gestire questa situazione”. Le scuole hanno riaperto oggi, tutti in presenza tranne le superiori, i cui studenti termineranno le lezioni in dad a partire da lunedì 11 gennaio, ma a seconda del livello di contagi. Molti sono comunque convinti che la riaperture degli stessi istituti scolastici non durerà a lungo, e che probabilmente si andrà avanti a singhiozzo con aperture e chiusure almeno per tutto il 2021, quasi sicuramente fino alla fine dell’anno scolastico in corso.