Le zone multicolore sono una perdita dannosa di tempo, all’Italia serve un lockdown nazionale di un mese. Questo, in sintesi, il parere di Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica e direttore scientifico degli Istituti Maugeri, ma soprattutto consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. La convinzione è che la pandemia Covid vada affrontata con decisione. «Serve un lockdown nazionale, severo e immediato di tre-quattro settimane per facilitare la vaccinazione e proteggerla dalla variante inglese, che altrimenti prenderebbe il sopravvento anche in Italia aumentando i contagi», dichiara nell’intervista rilasciata a la Stampa. L’ondata dei contagi del periodo natalizio è già arrivata. Le misure pre-natalizie hanno impedito una impennata di casi, ma non li hanno diminuiti.
«La curva è stabile da molto tempo a un livello alto che rischia di nuocere alla campagna vaccinale, oltre che continuare a uccidere circa 500 italiani al giorno». Ancor più preoccupante è il fatto che per ogni caso accertato ce ne siano uno o due non rilevati. «Certo il tracciamento resta inadeguato», aggiunge Ricciardi, secondo cui la Regione Lombardia sbaglia a contestare il passaggio in zona rossa decretato dopo il monitoraggio.
WALTER RICCIARDI E IL LOCKDOWN: “UNICA SOLUZIONE”
«I dati su cui il governo prende le decisioni sono forniti dalle stesse regioni e anche i numeri più recenti, che la Lombardia vorrebbe venissero tenuti in considerazione, sono in peggioramento», spiega Walter Ricciardi a la Stampa. Il problema è che neppure le zone rosse sono sufficienti ad abbattere l’epidemia, ma servono a rallentarla. Infatti, il consulente di Roberto Speranza ritiene che il sistema dei colori vada bene «in un’epidemia discendente, non nella fase attuale di plateau o di crescita». Quindi la soluzione è solo una: «Un mese di lockdown generale, che faciliti la vaccinazione e blocchi l’avanzata della variante inglese». Per Ricciardi anche il ritorno a scuola è sconveniente, andrebbe bloccata ogni attività di massa. Ne va anche dell’immunità di gregge: «Con la variante inglese si salirebbe al 95 e questo è uno dei motivi per cui ora serve un lockdown».
Intimorisce ancor di più la variante brasiliana, di cui si sa ancora poco. «Pare preoccupante. La speranza è che i tanti morti in Brasile siano dovuti più al crollo del sistema sanitario che a essa». Infine, riguardo alla possibilità di diventare ministro in caso di governo di transizione perché è uno dei pochi a conoscere le carte, glissa: «Non ne ho idea e francamente adesso mi fa piacere aiutare il ministro Speranza, che è una persona straordinaria e si impegna dal primo momento come pochi per contrastare la pandemia».