Torna a parlare sempre dalle colonne di Avvenire il consulente del Ministro della Salute, Walter Ricciardi, e lo fa lanciando il medesimo allarme che tante polemiche aveva scatenato alcune settimane fa: «Avevamo avvertito e non siamo stati ascoltati, e ora l’Italia si avvia a essere travolta da una terza ondata epidemica, resa più impetuosa dalla contagiosità delle varianti virali e dalla irresponsabile arrendevolezza di molti decisori politici, a livello sia nazionale sia locale, che anziché anticipare il virus basando le decisioni sull’evidenza scientifica lo inseguono sulla base di fallaci opinioni o di pressioni di lobby di diversa tipologia».



Il piano sul lockdown del professore e consulente del Ministero non è stato ascoltato dal Governo Draghi e ora Ricciardi si toglie qualche “sassolino” dalla scarpa attaccando chi non l’ha ascoltato e chi soprattutto ora si lancia in soluzioni “affrettate” sul tema cardine dei vaccini.

L’INVETTIVA CONTRO L’INGHILTERRA

Il membro della Pontificia Accademia per la Vita sottolinea come non abbia senso criticare i negoziatori europei sui vaccini – messaggio indiretto a Roberto Burioni che aveva contestato la negoziatrice italiana (Sandra Gallina, ndr) – e neanche occorre seguire l’esempio della Gran Bretagna come alcuni rilanciano: Ricciardi prosegue nella sua invettiva, «Uk, il Paese che, va ricordato, è ancora in lockdown da dicembre e ha avviato la campagna di vaccinazioni con una sola dose, contravvenendo alle schedule vaccinali proposte dalle tre aziende fornitrici, basate tutte su due dosi perché le sperimentazioni hanno evidenziato che il nostro sistema immunitario necessita di questo stimolo aggiuntivo per garantire una efficace protezione dalla malattia».



Secondo il consulente del Ministero della Salute, il Premier Boris Johnson «sta giocando d’azzardo» con i cittadini inglesi, «dopo aver portato il Paese a una situazione drammatica con decisioni tardive e limitate, ha forzato le conoscenze e le competenze degli scienziati, correndo il rischio di dare a milioni di cittadini una copertura che non dura abbastanza e, al contempo, favorire l’emergere di nuove varianti virali ancora più aggressive».

RICCIARDI PROPONE IL MODELLO ISRAELE

Occorre piuttosto imitare Israele, secondo Ricciardi, puntando su 6 linee direttrici per svoltare rapidamente nella campagna vaccinale e nella lotta al Covid: «vaccinazione di massa, ricorso all’esercito per tracciamento e ricostruzione delle catene dei contagi, aumento dei tamponi, coordinamento centralizzato dei posti letto ospedalieri, campagne di sensibilizzazione della cittadinanza, certificato di vaccinazione abilitante la libera mobilità dei soggetti immuni». Resta però da concludere per il consulente di Speranza come non basti una campagna vaccinale fatta bene per sconfiggere il Covid, delineando un quadro tutt’altro che ottimista (diversamente da altri studi scientifici, come l’ultimo di “Science” ad esempio):



«Molti governanti pare non si siano resi conto che pur essendoci molte malattie prevenibili con i vaccini, alcune da più di cento anni, siamo fino ad oggi riusciti a eradicarne solo una, il vaiolo, e che le altre continuano a fare milioni di morti». Serve adoperarsi in una vaccinazione comunque il più rapida possibile ma senza passare al vaccino monodose – in attesa dell’unico realmente verificato con funziona di una sola dose, ovvero Johnson & Johnson: «è necessario fare le vaccinazioni con due dosi e nei tempi suggeriti da chi ha fatto le sperimentazioni. Oltretutto queste discussioni confondono i cittadini e li inducono a non avere più fiducia nella scienza e nelle istituzioni sanitarie pubbliche».