In attesa che si sblocchi la situazione riguardante la Open Arms e i 107 migranti ancora a bordo, esce allo scoperto Richard Gere. L’attore americano era salito sull’imbarcazione della Ong negli scorsi giorni: “Se il vostro ministro spendesse del tempo con quelle persone – le parole del divo di Hollywood al Corriere della Sera, riferendosi a Salvini – ascoltasse le loro storie, i loro traumi familiari, cambierebbe la sua visione”. Il protagonista di “Pretty Woman” non crede all’idea che dietro alle Ong si nascondano dei mostri: “I volontari delle ong sono angeli – dice – che si sacrificano per il prossimo”. Gere invita l’Unione Europea a sedersi ad un tavolo e a risolvere la situazione dei migranti con raziocinio e generosità: “Non è un problema soltanto dell’Italia, ma della Spagna, della Grecia, di tutta Europa. L’Occidente ha grandi responsabilità, che affondano anche nel passato, su questa tragedia. Avete sentito il Papa? Non sono numeri ma hanno volti, nomi, storie. Io, le ho ascoltate”. Quindi un’altra frecciata al ministro dell’interno: “Salvini lo chiamo Baby Trump. Usa la stessa ignoranza in senso radicale, fanno leva su paura e odio. Dobbiamo fermare Trump”.
RICHARD GERE VS SALVINI “E’ UN BABY TRUMP”
L’attore statunitense cerca comunque di usare anche la “carota” nei confronti del leader del Carroccio: “Sono sicuro che Salvini non è come si presenta in pubblico perché avrà una famiglia, figli, genitori, solo che vede la politica come un pretesto per aumentare il consenso”. Parole di elogio invece nei confronti del ministro della difesa, Elisabetta Trenta, che Gere ammette di aver elogiato: “ho ammirato”. Il protagonista di “Ufficiale e Gentiluomo”, tratta anche la situazione politica statunitense, convinto che il commander in chief vada fermato il prima possibile: “Dobbiamo fermare Trump. In che modo? Nominando un altro presidente perché Trump non è così popolare e secondo i sondaggi il 60 per cento della popolazione lo disapprova”.