Secondo quanto previsto da un decreto del ministro dell’interno, il richiedente asilo, se non vorrà essere trattenuto in un centro per il rimpatrio fino all’esame del ricorso contro il rigetto della domanda, dovrà pagare quasi 5mila euro. L’importo, come si legge nel decreto, permette di garantire “la disponibilità di un alloggio adeguato sul territorio nazionale, della somma occorrente al rimpatrio e di mezzi di sussistenza minimi”. Tale disposizione, come specifica TgCom24.it, si applica a chi è nelle condizioni di essere trattenuto durante lo svolgimento della procedura alla frontiere e proviene da un Paese sicuro.



A stretto giro di posta è giunta la replica del segretario del Partito Democratico, Elly Schlein, che parla di crudeltà: “L’ultima crudeltà del governo cozza contro il diritto internazionale: quella dei 5mila euro che si chiedono a chi fugge da discriminazione, guerre e torture per evitare di essere rinchiusi in un centro, un’ulteriore crudeltà inumana di un governo forte coi deboli e debole coi forti”, le parole del numero uno del PD intervenendo in collegamento a “Crea! L’Italia che faremo”, in corso a Iseo.



RICHIEDENTI ASILO E I 5.000 PER EVITARE I CPR: “DA PAGARE IN UNICA SOLUZIONE”

Il governo parla di garanzia finanziaria per i richiedenti asilo che andrà a coprire un periodo massimo di trattamento pari a 28 giorni e dovrà essere versata dallo stesso richiedente e non da terzi. Viene inoltre specificato che la garanzia dovrà essere versata “in unica soluzione mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa ed è individuale e non può essere versata da terzi”. Dovrà inoltre essere prestata “entro il termine in cui sono effettuate le operazioni di rilevamento fotodattiloscopico e segnaletico”.



Nel caso in cui lo straniero “si allontani indebitamente, il prefetto del luogo ove è stata prestata la garanzia finanziaria procede all’escussione della stessa”. Piero Fassino, storico esponente della sinistra italiana, ha commentato: “Ennesima vergogna di un governo mosso solo da istinti repressivi e punitivi. Ma a quante follie dovremo ancora assistere prima che capiscano che devono cambiare strada?”.

RICHIEDENTI ASILO, LA SITUAZIONE ALL’ESTERO

Da segnalare comunque che l’Italia non è l’unico Paese che adotta una misura simile visto che ad esempio nel Regno Unito vi è l’immigration detention bail, che permette al richiedente asilo di evitare un centro di detenzione o una prigione, soprattutto se ha un posto dove stare e se c’è “uno sponsor con possibilità finanziarie” disposto a pagare.

In Francia, invece, si può fare richiesta per alloggiare in un Centre d’accueil pour demandeurs d’asile, i cosiddetti CADA e a seconda delle risorse, scrive Libero, può essere richiesto un contributo finanziario e precisamente un deposito che non può superare i 150 euro per adulto e i 75 per bimbo. Situazioni simili infine in Giappone, dove viene richiesta una garanzia finanziaria fino ad un massimo di 30mila dollari, o negli USA, dove i detenuti immigrati vengono rilasciati solo su cauzione di almeno 1.500 dollari.