I costi dell’energia sempre più alti mandano in crisi anche l’industria nostrana del riciclo, tanto che alcuni impianti si sono già fermati e la situazione rischia di aggravarsi con il passare delle ore. Ecco quindi che, attraverso le colonne di “Green Report”, la direttrice del Consorzio nazionale dei rifiuti dei beni in polietilene (Polieco), Claudia Salvestrini, ha espresso preoccupazione, dicendo: “Purtroppo nostre imprese storiche che da sempre sono un punto di riferimento in varie regioni d’Italia hanno annunciato che a partire dai prossimi giorni non accoglieranno in ingresso neanche più un chilo di rifiuto da trattare. L’interruzione del ciclo produttivo, reso non più sostenibile dall’aumento esponenziale dei costi energetici, rischia di determinare non solo un danno in termini economici ed occupazionali, ma anche ambientali”.



Assorimap, l’Associazione nazionale delle aziende che riciclano materie plastiche, ha fatto sapere di avere sospeso il 40% delle attività, perché i costi dell’energia non sono più sostenibili: una conseguenza del caro-bollette, che da giugno ad agosto sono aumentate del 440%. Servono interventi del governo per evitare “la chiusura delle aziende, che genererebbe un cortocircuito del sistema di recupero dei rifiuti plastici e un enorme gap di competitività su scala internazionale”.



RICICLO: SOFFRE ANCHE IL SETTORE DEL RECUPERO DELLA CARTA

I problemi del riciclo e dello stop di questo settore non si limitano all’universo della plastica, ma coinvolgono anche quello della carta. Come recita la nota di Unirima, Unione nazionale imprese raccolta, recupero, riciclo e commercio dei maceri, pubblicata ancora su “Green Report”, è già stato “sospeso il 40% delle attività, perché i costi dell’energia non sono più sostenibili. L’aumento dei prezzi dell’energia, con il costo medio per Kwh dell’elettricità che dagli 0,158 euro del settembre 2021 che ha raggiunto gli 0,637 euro di oggi, è diventato insostenibile e sta determinando una grave crisi economica con il rischio che molte aziende del riciclo della carta, a breve, si vedranno costrette a ridurre sensibilmente il proprio ciclo produttivo anche a causa del blocco dei settori industriali a valle del nostro”.



La decisione del settore cartario di fermo delle attività a causa del costo dell’energia, ha concluso la nota, sta comportando incrementi degli stoccaggi degli impianti con quantità al limite di quelle autorizzate, per questo, a breve, potrebbero essere necessarie, in deroga agli atti autorizzativi rilasciati ai sensi del D.lgs. 152/06, misure urgenti volte ad incrementate la capacità di stoccaggio.